Varie
Il proprio Tempo
Non voglio peccare di superbia, solo raccontare sul mio diario come lavoro e insegno.
Per due giorni, la scorsa settimana, sono stato a fare esercitazione di “nudo” con gli allievi del corso base.
Il 14 febbraio c’è stato un flash mob contro la violenza sulle donne, un evento che mediaticamente attirava l’attenzione sulla questione femminile. La mia generazione ha visto le sue compagne crescere leggendo un testo che s’intitolava “ Dalla parte delle bambine/L’influenza dei condizionamenti sociali nella formazione del ruolo femminile nei primi anni di vita” .
Sono un indigeno che abita questa terra e appartengo per dna alla razza maschile ma rispetto e ammiro il “femminile” che permea l’intero cosmo.
Il nudo è prima che un genere “fotografico”, qualcosa che per millenni è stato retaggio della pittura. Ho scelto quindi per aiutare la modella che “non aveva mai posato senza nulla addosso” di praticare un graduale (e pudico) approcciarsi alla totale nudità. Ho spiegato che quello che saremmo andati a fare aveva una valenza educativa: approcciarsi alle cose con il giusto tempo, attraverso delle tappe che oggi vengono definiti “step”.
Ogni cosa necessita il suo tempo, la conquista di una technè al pari dell’amore della donna. Oggi che viviamo nell’era elettronica dove tutto sembra sia a portata di mouse con un semplice click credo sia necessario fare un piccolo passo indietro e guardare la nostra origine, la natura, le stagioni e il loro tempo.
Deve trascorrere un anno solare perché dai rami secchi sboccino delle gemme che poi saranno frutti da raccogliere, cibo prezioso, prima di vedere l’albero tingersi dei colori d’autunno e tornare alla sua nudità invernale.
Per fare quest’esercitazione particolare ho ripreso una mia vecchia immagine dell’99, nata da una semplice idea e l’ho portata nuovamente in vita nell’oggi condividendola con gli allievi.
E’ un gesto semplice e di apertura verso l’”Altro”.
Come sempre, ( non alludo a questa esercitazione)qualcuno ha capito il senso e qualcuno ( più d’uno/a) ha fatto il furbo vendendosi il giochetto come farina del suo sacco ma questo purtroppo è qualcosa di inevitabile che anziché inorgoglirmi mi fa provare pena.
In fondo insegno modalità di approccio alla Visione per aiutare a far volare la creatività non per ricalcare le figurine come su un album da disegno all’asilo e mostrarle poi ai compagnucci per prendersi i complimenti… ma questa, lo sappiamo tutti…è un’altra questione legata una personale “insicurezza” a faciloneria commista all’insano desiderio di apparire e vedersi riconosciuti dagli altri….subito…senza voler aspettare, vivere e ascoltare il proprio tempo.
Quattro immagini del set del 13 e 14 Febbraio
Suggerimenti di posa alla modella/foto di Alice Piscitelli
One Comment
Monica
Grazie Alberto
Una bellissima esercitazione…. difficile rendere diverso dal banale il nudo invece così non è stato
Le tue lezioni sono momenti unici
La tua bravura nel campo visivo si espande all’attenzione che hai per la natura e gli aspetti sociali
una grande sensibilità