mitografia del quotidiano, Varie
IL NASCONDIGLIO SEGRETO
Da bambino ho avuto la fortuna di poter “giocare bene”.
Mia mamma comperò i 15 (libri per bimbi) nei quali, letteralmente mi perdevo.
Erano di mia sorella e tali restano.
Ne comperai due lotti da adulto ai mercatini, una serie è a Genova l’altra a Iola, nel mio buen retiro.
Costruivo con sedie castelli, mettevo plaids colorati per fare paratie e pareti, in uno di questi plaids ho dormito stanotte sull’
appennino.
Cercavo un “RIPARO” dalle mie ansie esistenziali.
E’ stato bello leggere quei libri, ho amato molto quel tempo anche se non tutto andava bene, i miei litigavano spesso.
Oggi cosa resta di quel me bambino?
Resta tanto.
Chi può vederlo?
Anzitutto le persone a cui insegno ma anche la gente che incontro sui set dell’Appennino.
Quando sorrido felice di ciò che sto facendo, quando creo ponti con le persone sto bene.
Metto da parte quelle cose della vita che bruciano come le ginocchia sbucciate cadendo dalla bicicletta.
Anni fa ho finalmente coronato il sogno della CASA SULL’ALBERO, il mio NASCONDIGLIO SEGRETO.
L’ho arredato con amore, non contiene nulla di valore, lì scrivo la mattina , come in questo momento, con una tazza di
CAFFELATTE, una delle bevande preferite della nonna ALBERTA PASSINI nata proprio qui a IOLA nel 1909.
Se oggi sono tornato a riprendere il lavoro I VOLTI DELL’APPENNINO è perchè cerco in quei visi parte delle mie radici.
Tutto ebbe inizio circa 30 anni fa, ero al mercato di Montese e sentii due anziani parlare.
Uno, rivolto all’altro, disse in dialetto modenese :-
” GUARDA BENE QUEL RAGAZZO , NON TI FAR INGANNARE DAI CAPELLI,CHI TI RICORDA?
NON CI VEDI IL POVERO GIUSEPPE?
Giuseppe, l’ultimo della nidiata, è stato il fratello di mia nonna Alberta.
Per questo faccio I VOLTI DELL’APPENNINO.
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