mitografia del quotidiano
Il Maestro
Ho avuto un maestro di visionarietà. Ci incontrammo di notte, le pupille dilatate trangugiavano luce mentre inconsapevolmente offrivamo la vita a cosmologie inventate.
Strani alfabeti ci univano, attraverso il volo delle api, scaturite si narra dalle lacrime di Gesù, ci avviammo verso il sole.
Come Icaro precipitammo, lui nella follia, io in un ‘esistenza diversa da quella che avevo immaginata.
L’autunno profumava la terra vegliata da nebbie e lo fa ancor oggi, a trent’anni di distanza dal nostro incontro.
Nel frattempo la morte imperterrita miete il suo raccolto.
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