A mia Madre
Il luogo del vero sentire
IL LUOGO DEL VERO SENTIRE
(Elisa alla Mostra “Le parole che accarezzano)
Il tempo corre e non aspetta nessuno.
Le nostre esistenze trascorrono sfiorando altre vite, come vagoni di un intercity.
Con Elisa Lauricella abbiamo trascorso del tempo.
Il tempo fuori e quello dentro la scuola.
Desiderava vedere la mostra.
Le ho chiesto se poteva portarsi dietro la “fotocamera”.
Ho visto, mentre mi raccontavo anche “attraverso la parola”, i suoi occhi velati di commozione.
Con questa mostra raccolgo e accolgo complimenti e compartecipazione.
Compartecipazione verso il “luogo del vero sentire”, verso la Madre, questo incredibile laboratorio chimico nel quale
è incominciata la nostra vita.
Chi mi conosce bene, chi conosceva bene mia Madre, sa da dove provenga l’amore per Ingmar Bergman, per gli chansonnier
francesi, per Sant’Agostino e San Paolo, per lo scrivere tutto ciò che provo, per la capacità di “sentire” lo studente ancor prima di
“insegnare”.
In quel laboratorio dove per nove mesi ho vissuto riparato dal buio, nutrito di alimenti e dalle sue passioni culturali, ho dedicato
la foto in cui, screziato dal dolore, ho poggiato la mia mano sul suo ventre.
La voce di mio Padre come un mulinello quella notte: – sfilale la fede…
La sua fede è fisicamente nel mio mignolo, ma soprattutto nel
C U O R E.
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