Arte, Riflessioni fotografiche
Il bosco come spazio dell’Anima / l’ Albero sospeso
L’albero sospeso / Rayograph a 4 mani di Alice Baiardi e Alberto Terrile 2017 30 x 30 cm
Quella notte nel bosco fù veramente fonda e buia, notte nera più di ogni inchiostro che mano d’ uomo avesse mai utilizzato. Trarre il raggio che illumina dall’ombra fu il nostro piccolo/grande compito . Noi siamo aria, acqua, fuoco e terra. Non possiamo considerare la natura come qualcosa di esterno con cui rapportarci, perché noi stessi siamo natura, la natura nel senso più potente. Noi siamo una pianta celeste, un albero rovesciato le cui radici sono protese al cielo e i rami verso la terra. L’albero toccando tutti i livelli dell’universo crea e rigenera se stesso insieme ai 4 elementi di natura, i suoi rami sono l’etere, l’aria,il fuoco, la terra .
(brevi note per una serie di Rayographs sul bosco come spazio dell’Anima)
“Strano che così poche persone vengano nei boschi a vedere come il pino vive e cresce sempre più in alto, sollevando le sue braccia sempreverdi alla luce – a vedere la sua perfetta riuscita. I più invece si accontentano di guardarlo sotto forma delle tavole portate al mercato, e considerano quello il suo vero destino. Ma il pino non è legname più di quanto lo sia l’uomo, ed essere trasformato in assi e case non è il suo impiego autentico e più elevato: non più di quanto lo sia per l’uomo essere abbattuto e trasformato in letame. C’è una legge più alta che riguarda il nostro rapporto con i pini quanto quello con gli uomini. Un pino abbattuto, un pino morto, non è un pino più di quanto il cadavere di un uomo sia un uomo. Si può dire che colui che ha scoperto i pregi dell’osso di balena e dell’olio di balena abbia scoperto il vero scopo della balena? O che colui che abbatte l’elefante per l’avorio abbia visto l’elefante? Questi sono utilizzi meschini e accidentali, proprio come se una razza più forte ci uccidesse allo scopo di fare bottoni e pifferi con le nostre ossa, perché ogni cosa può servire a uno scopo più vile oltre che a uno più elevato. Ogni creatura è migliore da viva che da morta, uomini e alci e alberi di pino, e colui che lo comprende appieno preferirà conservarne la vita anziché distruggerla.”
H.D. Thoreau “I boschi del Maine”
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