Riflessioni fotografiche
Identità culturale e radici
Ieri parlavo con una mia collega che insegna Video Editing e constatavamo come stanno venendo a mancare, generalizzando un poco, le basi di certe sintassi che riguardano l’immagine. Cambia tutto molto velocemente nell’universo liquido e molte cose cadono nel dimenticatoio. Non è solo questione di conoscere le prassi del montaggio ma ciò che è stato fatto a riguardo. Oggi vanno da matti “le serie” ma certi movimenti di camera che oggi diremo di fotocamera restano e fanno parte della Storia. Non vogliamo disturbare Andrè Bazin per il cinema o Cartier Bresson x certe istanze sulla sintassi del fare fotografico ( mi perdonino gli enciclopedisti, scrivo di pancia e ho preso due nomi a sorte dal cilindro) ma una cosa che personalmente mi riguarda è LA NOSTRA IDENTITA’ CULTURALE dove sta andando? Oggi dall’ Islanda al Africa subsahariana mi sembra che le fotografie vestano gli stessi TAGLI in questa era globalizzata. Non sono un PATRIOTA dell’Italia ma qui sono nato e amo MANTEGNA, SAN FRANCESCO, PALESTRINA e tanto altro.
Quando guardo LE FOTO, non solo ciò che rappresentano
( ER COLOSSEO, IL DUOMO DI MILANO VENEZIA SOTTO L’ACQUA e IL TRAMONTO DIETRO LA LANTERNA ) mi chiedo…ma riesco a capire da DOVE VIENE l’Autore? Le sue radici culturali?
Personalmente sono stato influenzato da molto Cinema ( Dreyer e Bergman, ma anche Hitchcock, Lynch, Rossellini, De Sica ) da tanta letteratura/musica ma in questo MAGMA c’erano ANCHE molte cose del paese nel quale abito , nel quale pago le tasse , nel paese che vedo tristemente declinare per incuria, avidità, egoismo e ignoranza.
Dove andiamo? Verso un universo di immagini intercambiabili e sovrapponibili? Verso una qualità del file destinata a impoverirsi perchè vivremo e vedremo on line e molti pensano sia ora di finirla con quelle che chiamiamo le belle immagini ovvero le immagini che rispondono a una sintassi oramai desueta?
Riguardo alcune mie fotografie scattate in Francia e Italia negli anni 90 o poco più e ci riconosco, ma forse è un peccato di vanità o l’illusione di un povero vecchio deficente che ci siano tracce delle mie radici…
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