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Guido Ziveri
Lunedì scorso è mancato Ziveri.Lo conobbi che ero un ragazzino che scattava le sue prime foto, andai a trovarlo nel suo studio a Sampierdarena (studio che potete vedere nel filmato). Lo reincontrai varie volte negli anni ai concerti di Jazz a una mostra in cui esponemmo entrambi parecchi anni fa al Ducale oppure quando l’amica comune Bruna Solinas organizzava qualcosa. Ascoltatelo…perchè ha molto da dire…sia ai giovani che ai meno giovani!
“Il nostro mestiere non finisce sulla tastiera di un computer o sulla punta di una matita, il problema non è saper disegnare o sapere manipolare perfettamente una tastiera. Il nodo è la ricerca della consapevolezza. Uno studio continuo per approfondire le ragione culturali e sociali perché manipolo in questo modo la tastiera, perché faccio questo disegno. L’opera non è mai compiuta, è sempre un’opera aperta, perché c’è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente”.
Guido Ziveri intervistato da Luca Mazzari
Bio
Nato a Genova nel quartiere di Sampierdarena nel 1927, Guido Ziveri ha fatto parte del nucleo fondatore del Gruppo Studio ed è stato tra gli animatori della galleria-club d’arte La Carabaga di Genova e della rivista «Trerosso». Prende parte agli eventi espositivi promossi dal gruppo nelle gallerie di Genova, Milano e Napoli; collabora inoltre con il Gruppo 70 di Firenze. Sue poesie sono incluse nell’antologia Poesie visive curata da Lamberto Pignotti per la collana «Il Dissenso» dell’editore Sampietro (1965), nell’Antologia di poesia visiva pubblicata sulla rivista «Il Portico» (n. 7, 1966) e nell’Archivio di poesia visiva a cura di Eugenio Miccini e pubblicato da «Tèchne» (1970). Nel 1965 partecipa alla mostra Luna Park organizzata dal Gruppo 70 alla Galleria La Vigna Nuova di Firenze (marzo-aprile), e nello stesso anno interviene al Terzo Festival del Gruppo 70, all’interno della sezione “Argomenti” (Galleria La Vigna Nuova, dal 28 maggio al 22 luglio 1965). Partecipa con un intervento critico al Dibattito sulla poesia tecnologica e sulla poesia visiva ospitato dall’inserto «Dopotutto», curato da Pignotti e Miccini per la rivista «Letteratura» (n. 82-83, 1966), dove sono pubblicate anche sue poesie lineari. Nello stesso anno espone con Balestrini, Bonito Oliva, Bueno, Giorgi, Giuliani, Isgro Luca, Marcucci, Martini, Miccini, Nazzaro, Ori, Pedio, Piemotese, Pignotti, Porta, Russo, Sandri, Spatola, Tola, nella mostra di Poesia visiva, tenutasi presso la Galleria Tunnel di Roma. Sempre nel 1966 espone alla Galleria Il Disincanto di Milano, pubblicando in quell’occasione un libro-catalogo stampato dalla tipografia Cecchinelli di Genova, con quindici disegni accompagnati da altrettanti epigrammi di Luigi Tola, e con presentazione di Umberto Eco (Il chiodo di Ziveri). Da segnalare, inoltre, il premio per l’incisione che gli viene conferito nel 1963 nell’ambito della Biennale di Venezia. Partecipa nel 1988 alla rassegna di xilografia e incisione Xilon e, nel 2004, alla mostra organizzata da Sandra Solimano Attraversare Genova, entrambe tenute al Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova.
Negli anni Settanta fonda con Olga Casa la società di design e comunicazione pubblicitaria Sinergica, che ha tutt’ora sede a Genova.
La sua multiforme attività artistica è ripercorsa nel documentario Sampierdarena mon Amour, realizzato nel 2015. Si segnala inoltre il catalogo della mostra 1958-2003 Gruppo Studio. 40 anni dopo (Palazzo Balbi, Comune di Campomorone) a cura di Luciano Caprile (2003).
[Teresa Spignoli]
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