mitografia del quotidiano
GELSOMINA
Sono stato il tuo vicino preferito. Il dirimpettaio.
Ti ricordo col tuo zaino e le scarpe da ginnastica quando andavi a farti i tuoi giri.
Avevamo gli addobbi di Natale sulle nostre porte tutto l’anno, ci divertivamo a sovvertire le piccole convenzioni, se non c’eri ti lasciavo qualcosa appesa alla maniglia.
Ti ho vista poi inevitabilmente declinare, come mio Padre eri del 1930 , vi scambiavate tanti libri attraverso me.
Donna forte e indipendente sino a quando hai potuto.
Dopo le prime cadute hai voluto darmi le tue chiavi e sono accorso tante volte con la stessa passione di un figlio per tirarti su o farti sdraiare sul letto.
Ricordi quella volta che ero a scuola e tu mi chiamasti…
“Alberto….sono caduta di nuovo sei in casa? “
La mia lezione doveva ancora iniziare, arrivavo prima per preparare i reagenti chimici per cui chiamai un Taxi che mi portò a Quarto , ti tirai su sincerandomi che non avessi battuto la testa o altro e ritornai in tempo per iniziare la mia lezione di FOTOGRAFIA ANALOGICA.
Ci siamo voluti tanto bene davvero, eri come una mamma, buon viaggio LINA
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