Arte, Didattica, Riposizionare Fotografia, Video
FINE NOVECENTO
Stesso luogo nel tempo
Vengo da una generazione e da una cultura della fine 900
Per la fotografia, particolarmente per il bianco/nero scelsi uno stile, atemporale.
Non credo alle mode del momento, mi formai negli anni 80 quando era il tripudio del colore.
Lo ripensai poi (il colore) scoprendo che mi interessava se finiva a raccontare una “visionarietà” nata nella mia stanza di adolescente.
Sdraiato passavo ore a sognare guardando certi poster trasportato “lontano da tutto” dai suoni.
Questi due mondi si tengono per mano.
Come tante persone ho dei vuoti che talvolta sembrano un bacile, altri un pozzo senza fondo.
La solitudine, le morti attorno, molte cose della vita in certi momenti mi fanno “paura” e allora creo qualcosa, una fotografia, un corso didattico, dei progetti comuni per portare la mia idea di “bellezza agli altri”.
Amo lavorare con persone animate dal mio stesso fuoco sacro.
Ieri abbiamo fatto una riunione operativa per nuove cose a Priaruggia sulla spiaggia, la prima che videro i miei occhi di bambino.
E anche se il mio bambino ha paura, non posso non far mie le “giuste parole” di un mio fratello maggiore spirituale, di un amico, di un artista libero che non amava compromessi, in questo momento avrei bisogno di parlare con Claudio Rocchi, saprebbe riequilibrare il mio sentire.
Leggete cosa scriveva quando era ancora qui….
“Fresca e spumeggiante come un’idea sorridente, chiama e invita oltre ben oltre la vista. Come un’immagine possa rinfrescare la pelle, una musica riempire il cuore, un ricordo farci respirare avanti è la prova delle sinestesie infinite possibili che incrociano le percezioni in sintesi imprevedibili. La generazione psichedelica ben sa cosa significhi incrociare i sensi e le avanguardie oggi possono e devono aspirare a sintesi dalle ideologie che lascino il peso delle stesse a favore, trasformate, di nuove e diverse comprensioni. Oltre le scansioni logiche, in territorio analogico si misurano le sfide della creatività e del futuro.”
(C Rocchi)
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