Varie
…erano gli anni di Andrea Pazienza
2 disegni di Paz + mio polaroid
Da POETI IMMAGINATI 2008 La Lontra edizioni
Lydia Lunch
La montagna di un umido Novembre dell’anno millenovecentottantadue accoglieva tre figure che sembravano uscite dalla matita di Andrea Pazienza.
Erano anni in cui consumavamo su musicassette Basf l’album “No New York ” (Antilles, 1978) e il grido lacerato di una band come i “Teenage Jesus And Jerks” di Lydia Lunch, anni nei quali disagio, eroina e alienazione, erano i piatti del giorno nel menù immaginario di vite momentaneamente sospese.
Lontani dalla città drogata, dalla folla solitaria, credevamo di poter, come per magia, allontanare le sirene della dipendenza.
Il paesaggio popolato d’alberi dai lunghi rami secchi, protesi come braccia che accompagnano il grido, trovava sei pupille dilatate pronte ad ingoiarlo.
Lydia Lunch , lolita intellettuale, prostituta bambina, donna indecente e immorale cantava dallo stereo dell’auto.
Era il canto d’angoscia del bambino adulto che urla la sua rabbia verso un mondo metropolitano .
Trascorsero tre giorni di paranoia prima della resa alla droga trovata sui viali bolognesi.
Un’altra sconfitta da aggiungere al carniere di tre cacciatori armati di siringhe.
Lydia Lunch singhiozzava da stanze/prigioni, dove una moderna Alice è schiava di sé, degli abusi infantili e della dipendenza.
Rientrammo in città, dove lentamente continuammo a morire ancora per un po’.
Il ventuno di giugno del duemilaquattro, nell’atrio di Palazzo Ducale, avviene l’incontro di due anime che condivisero il malessere di un’epoca e di una generazione, la prima siglata con la lettera X.
Lydia Lunch posa come ieri nella carne d’oggi e, fumando una sigaretta dietro l’altra, aggiunge:
“Non mi piace farmi fare delle fotografie,le odio, ma se usi la tua Hasselblad caricata in bianco/nero, allora è ok, mi lascio ritrarre!”
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