mitografia del quotidiano
Erano gli anni 90
Cercavo una foto di Juliette Grecò e invece ho trovato uno degli scatti che facevo negli anni 90 quando scambiavo il giorno con la notte.
Se ci ripenso “ho già dato” con abbondanza e senza risparmio. Erano i giorni che correggevo con bottiglie di vodka, notti trascorse a delirare per far venire l’ora per chiamare in Giappone una galleria per una mostra che mai si fece.
Fotografavo qualche amica e nel mentre cercavo di capire cosa non funzionasse nel mio modo di amare o di voler bene.
Non l’ho capito e non ho bisogno che nessuno me lo spieghi perché conosco e vedo chi ha fallito e maledice gli ex, vedo chi resta con la moglie o il marito perché ha fatto dei figli, chi si prende un gatto, un cane, un canarino, succedanei di un uomo bambino.
Vedo chi piange e beve fino a scoppiare, vedo chi si lamenta per il mondo che è ingrato e beve fino a scoppiare, vedo chi “se fossi stato fortunato” e beve fino a scoppiare.
C’è chi fa danni scrivendo, chi urlando per la strada, chi vomita in bacheca o traccia improbabili storie che mostrano che si è perduto di nuovo.
Sono solo scorie d’esistenza…
La sofferenza ha sempre qualcosa da insegnare, perché è un effetto di qualcosa che è stato fatto senza comprendere.
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