mitografia del quotidiano
Dalla finestra
C’era un bellissimo sole la mattina del 12 Novembre 2011.
Ero a Parigi e di fronte alla mia finestra vidi una bambina che ballava felice in casa sua.
Forse per lei quel giorno era speciale.
Non si andava a scuola?
Tornava il papà dopo oltre un mese d’assenza per lavoro ?
La mamma era uscita a fare le compere e lei poteva scatenarsi con la musica a alto volume?
Il compagno del penultimo banco, quello timido le aveva confessato :- Mi piaci ?
Mentre accompagno con i miei pensieri queste immagini penso a quanto oggi sia difficile, specie per i bambini essere felici.
I più piccoli debbono trovare lo spazio per la gioia, per la spensieratezza in un mondo ubriaco di orrori e zeppo di divieti e regole.
Mi piange il cuore per i bambini d’oggi che vedono trascorrere il tempo delle loro prime gioie in modo così difficoltoso proprio come i fanciulli di altre generazioni hanno immolato la spensieratezza perchè c’era una guerra mondiale per non dire dei piccini che vivono in quei paesi che non interessano i media ufficiali, paesi dove si continua a morire per conflitti , lotte di potere, lotte religiose, supremazia tout court.
I bambini sono le prime vittime da sempre.
Certe ferite, quelle che ti portano dall’infanzia al mondo adulto saltando a piè pari una fase di vita sono forse le peggiori cicatrici che possiamo portarci dentro…
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