mitografia del quotidiano
Con le mani ancora sporche di vita
Genova al di là delle facciate ripulite e delle piazze agghindate a festa per le campagne elettorali. Genova “non solo la città cantata da Caproni e da De Andrè”, trasfigurata dal verso e redenta nella parola.
Genova città che si affaccia su un mare che non ha più lavoro. Cartolina sbiadita dal sole dell’indifferenza di chi dice di amarla .
Saliscendi di vie dove i dialetti e l’italiano vengono sovrascritti dal cinese, dal sudamericano e dal magrebino.
Come New York d’estate, Genova ha le fragranze nei luoghi più antichi, di orina, d’immondizia e del dolore degli ultimi.
Genova di notte si fa sempre più violenta per pochi euro, quanto basta per acquistare una dose, un orologio da mostrare o un telefono per chiamare il vicino come il lontano.
A Terrile -Genova 21 Giugno 2012
Questa mattina sono andato al funerale di Enzo Motta.
La chiesetta di San Marcellino raccoglieva poche anime che hanno deciso di salutarlo per l’ultima volta. Vedere tre miei storici allievi del folto gruppo che nel 2011 interagì con Enzo, il ghetto e la città vecchia mi ha scaldato un poco il cuore.
Dove erano stamane alle 8,30 tutti coloro che postano continuamente pezzi di Fabrizio De Andrè perché cantava “anche” la Genova dei senza nome, degli ultimi oltre che della vita di strada e delle graziose?
Dov’erano i plotoni di seguaci del Gallo che era ovviamente rappresentato al funerale dai suoi più stretti amici/collaboratori?
Sulla soglia dei 55 anni alzo la voce per ribadire che l’universo virtuale, le piattaforme, l’universo di coloro che tamburellano sulle tastiere le loro solitudini, il livore, la gioia compartita per l’arrivo del nascituro mi fanno pena, tristezza, ma non compassione.
Ognuno canta (inascoltato) la sua canzone, poco conta se sia tinta di gioia o di dolore.
Dove erano stamane alle 8,30 tutti coloro che postano continuamente pezzi di Fabrizio De Andrè perché cantava “anche” la Genova dei senza nome, degli ultimi oltre che della vita di strada e delle graziose?
Dov’erano i plotoni di seguaci del Gallo che era ovviamente rappresentato al funerale dai suoi più stretti amici/collaboratori?
Leave a reply