Varie
Ciao Claudio…..
…questa la foto nata dal nostro primo incontro. Tu eri raggiante con Susanna, innamorato come un ragazzino e io felice per voi…e contento di conoscerti perchè ti avevo sempre ammirato.
Ero pronto a scendere a Roma per venirti a trovare, aspettavo di finire gli esami di Accademia per palesarmi. Hai usato “il tempo più veloce” che avevi a disposizione per sorprendermi e spiazzarmi un pò…come solo tu sapevi fare.
Tanta è la tristezza in questo momento, quanta la felicità per aver potuto collaborare con te unendo come in un abbraccio le rispettive visioni.
Voglio ricordarti con queste tue parole circa le nostre prime immagini assieme:
ok, mi hai convinto! l’agognato scatto è frutto dell’interazione del mio desiderio con la tua camera digitale. temo non sia disponibile il file in quanto inesistente.
“I diversi modi possibili di confrontare gli accadimenti sono la prova dei diversi “noi”. C’è un me che sorride ad un’offesa, ad esempio, e ce n’è un altro pronto all'”occhio per occhio”. Il primo è nel gruppo che fa la pace, il secondo in quello che fa la guerra. Il “presente” mentre scrivo una canzone è lo stesso presente abitato dalle bollette che devo pagare in posta, dal “litigio” con il mio amore, dalla necessità di fare la spesa, dal dolore sotto il polpastrello del dito, dalla voglia di sole.
Di volta in volta, quando ne siamo capaci, scegliamo il presente cui dedicarci prioritariamente, se non ne siamo capaci siamo scelti noi dal “presente” che ci sovrasta più degli altri sino ad annientarci a volte, o a magnificarci.
Fossimo pietre saremmo lì fermi per terra. Ma siamo cristalli che accolgono le varie luci del presente (stati emotivi, accadimenti) e (come prismi plurisfaccettati) la riflettiamo “creando” proiezioni di luce rifratta. Se poi volessi prendere per buona la bizzarra idea che “così è nel piccolo, cosi è nel grande” (Kybalion, Ermete Trismegisto) vedresti come muovere un dito qui potrebbe creare un mondo là, tra micro e macrocosmo….”(Claudio Rocchi)
In un intervista recente disse: “Mi capita, andando in giro, di incontrare tanti ventenni, trentenni e quarantenni oppressi da questo presente senza prospettive, senza lavoro, senza energia”, raccontò l’artista a Rockol lo scorso anno, nel presentare il suo album “In alto”: “E che così facendo celebrano inconsapevolmente il trionfo di questo orribile sistema antagonista permettendogli di farsi beffe di ogni nostro impulso creativo e ideale. In queste situazioni l’essere umano tende sempre a comportarsi allo stesso modo. Cerca protezione e difesa, si chiude nel suo privato, nella cellula familiare e nel lavoro pensando che tanto non cambierà mai niente. Col cavolo! Con tutte le forze che mi restano in corpo intendo oppormi a questo modo improduttivo di confrontarsi al presente. E’ proprio in momenti come questo che ci sono spazi vuoti da riempire. Paradossalmente, nello stato attuale delle cose io percepisco un’occasione straordinaria. E’ il momento che qualcuno cominci a mettere ingredienti nuovi nella ricetta del quotidiano. Senza aspettare che sia sempre un miracoloso ‘altro’ a scodellarci una realtà diversa”.
Scrive Claudio Rocchi :Eccoci qui: vivi. Non tutti quelli che potevano dirlo ieri possono farlo oggi. Nella notte e stamattina, persino proprio adesso qualcuno se ne va dal corpo “suo”, diventato troppo scomodo per restarci dentro. Non ci sonno ferri o palle da toccare scaramanticamente. Dovremmo vivere con la coscienza della morte per apprezzare la Vita. Non esserne spaventati, non inibirci, non bloccarci ma consapevoli che sia una delle dinamiche che certo ci attraverseranno. Then what? Vedi Tu cara/o.
Io propongo un brindisi e lo faccio guardandoTi negli occhi; così tocco il bicchiere e il cuore in una mossa sola.
Spiacevole brindare con qualcuno che, distrattamente, fa “cin” guardando altrove.
Sundayhugs…
…ricordo che dissi.-Wow…al piano Claudio sei una rarità, lo suoni ma ci sono poche tue foto. Di questo momento intimo posso solamente dire che fu bellissimo sentirlo accennare motivi che hanno segnato l’immaginario di una generazione…
….questa gli piaceva da matti…adorava come usavo il fish eye su di lui…
Pianeta Rocchi…sempre dentro la sua work station che allestiva con metodo, ogni chitarra e effetto era in un box numerato progressivamente…
…la malattia degenerativa delle ossa non lo ha mai limitato,viaggiava in auto,si montava il set…reagiva e viveva con l’umiltà di chi è grande davvero interiormente. L’ho scritto in passato e lo ribadisco oggi :-Claudio aveva un grandissimo cuore, un ‘umanità e rispetto per l’altro. Era gentile e cordiale, un’intelligenza non comune che spaziava dalla Filosofia alla fisica quantistica, cinema,letteratura…e ovviamente musica. E’ stato uno sperimentatore, riascoltatevi SUONI DI FRONTIERA e ha osato molto non lasciandosi gestire da un mercato sempre più sordo e cieco. Era ritornato sui palchi con una grande gioia, i suoi concerti erano quelli di uno storyteller che sapeva incantare un pubblico estremamente vario. Viveva il suo tempo e talvolta dedicava un’inedito al padre a fine concerto…una canzone mai incisa che il babbo adorava.
(Claudio Rocchi per la foto di Nadesh dal libro di Alberto Terrile – Sous le signe de l’ange – Jacques Flament editions).
Così noi, in un Tempio antico che certo ha acque sotterranee di varia fragranza, densità e temperatura nel cortile che ci accoglie. Nadesh ha la chiave in sospensione, vince il peso del suo corpo come è giusto per ogni anima leggera. Da quelle parti i passi sono danza, e luci e ombre sanno fare da quinte appropriate nel taglio prospettico delle diagonali che non dividono, per grazia; questa volta disegnano.
Ainsi nous, dans un temple antique qui, c’est certain, cache des eaux souterraines aux différents senteurs, densités et températures dans la cour qui nous accueille. Nadesh a la clé en suspension, et l’emporte sur les poids de son corps comme il est juste qu’il soit pour les âmes légères. Dans ce coin-là, les pas sont une danse, ombres et lumières savent se transformer en coulisses fort bien appropriées à la perspective des diagonales qui ont la grace de ne pas diviser; cette fois elles dessinent.
….ricordo ( con un filo di timore e la mia consueta, genuina naturalezza) quando scrissi a Claudio :- Ora ho pensato…Susanna e Claudio avrebbero voglia di imbarcarsi in quest’impresa? Sarebbe un piacere, un onore…e una grandissima figata. NB: il progetto editoriale francese metteva in libera relazione 34 miei angeli con 34 testi di poeti italiani e francesi . La risposta non tardò a arrivare :- si con entusiasmo e piacere. Onorati noi a partecipare.
Non ho capito se dobbiamo scegliere tra questi angeli allegati o anche altri.
dimmi pls.
hugs
Ora….non ti scrivo più sai? Guardo in alto… verso il cielo…ricordi il mio zip con 60 cieli per il nostro progetto di corto, ne ho una copia nell’ H disk…CIELI PER ROCCHI …. Dare senso alle cose attraverso la bellezza che possiamo vedere, contenere e offrire…..questo era forse quello che si voleva andar a fare….avevo trovato in te un fratello più grande.. visionario…pronto a sperimentare ogni cosa….nulla però si è interrotto sai? …hai solo cambiato domicilio….Abbracci
Claudio e la radio :
Quando pensi a Dio sei una parte di ogni parte e niente è fuori da tutto
Quando vivi tu sei un centro di ruota e i tuoi raggi sono raggi di vita;
puoi girare solo intorno al tuo perno o puoi scegliere di correre e andare
Quando dormi tu sei come una stella e il respiro è come fuori dal tempo;
Quando ridi è come il sole sull’acqua, sai che farne della vita che hai
Quando ami tu ridoni al tuo corpo quel che manca per riempire un abbraccio,
Quando corri sai essere lepre e lumaca se hai deciso di arrivare o restare
Quando pensi stai creando qualcosa, illusione è di chiamarla illusione,
Quando chiedi tu hai bisogno di dare, quando hai dato hai realizzato l’amore.
Quando gridi la realtà non esiste hai deciso di essere Dio e di creare.
Quando chiami tutto questo reale hai trovato tutto dentro ogni cosa.
One Comment
isabella gattorno
che belle parole … riscaldano il cuore e danno coraggio, grazie!!!