mitografia del quotidiano
Carta straccia
Il fiore che fa ciao! Iola 2015
Il magnifico equilibrio Iola 2015
Come un contenitore di cristallo Iola 2004
Tavolo di lavoro con stampe baritate, testi e altro Genova 12 Dicembre 2018
Contengo un atteggiamento poetico che ha la nascosta preziosità di una carta fabrianese del 1300. La vita, nostra maestra, ci permette infiniti incontri ma non stupiamoci, non tutti possono cogliere l’altrui natura, la fibra della quale siamo composti, la nostra essenza. Diceva San Agostino : “Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle; e passano accanto a se stesse senza meravigliarsi”
Quante cose esistono in noi, gli impulsi passionali dell’Anima indotti dalle persone con cui veniamo a contatto, le tensioni della carne, il canto in levare del nostro corpo che ci riporta al ‘antica storia della mancata soddisfazione di un desiderio. Viviamo la gioia e la pena troppo compresi in noi e al contempo è come fossimo stranieri se pensiamo a quella che definiamo essenza. Riusciamo a immaginare di entrare nella testa o nel cuore di un’altra persona o di un’altra creatura? Immaginiamo di partire dall’entità senziente per procedere poi, lentamente verso l’esterno? E’ un esercizio che comporta nella sua apparente semplicità una grande forza interiore. La via comoda , lo sappiamo tutti è in discesa, l’alibi per ogni nostra distrazione o mancanza, quel lasciarsi trascinare dalla corrente quasi che della nostra vita non fossimo padroni, lasciando il timone nelle mani del destino, della sincronicità degli eventi e mai di Dio che ha il brutto vizio d’esser invisibile e pure silenzioso.
Contengo un atteggiamento poetico che ha la nascosta preziosità di una carta fabrianese del 1300. La vita, nostra maestra, ci permette infiniti incontri ma non stupiamoci se per alcuni saremo solo ” carta straccia”.
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