mitografia del quotidiano
Breslavia
Era verso sera , credo fosse il duemiladiciassette, c’era uno strano caldo umido. Le zanzare nel parco mi corteggiavano fastidiosamente, il sangue serviva loro per riprodursi permettendo di portare a termine lo sviluppo delle uova.
Ero solo uno dei tanti veicoli per la loro opera di fecondazione.
Quando sei lontano da casa senti tutto più forte, la felicità come la solitudine. A Genova però non avevo lasciato nessuno.
Quell’immagine sul muro mi riportò lontano nel tempo, al corteggiamento, alla danza a qualcosa che sempre finisce per sfuggire tra le dita, per dissolversi come una nube di fumo offrendoti in cambio ciò che tanti credono di non aver più : la libertà.
Pellicola Tmax 400 su Leica M6 ottica 50mm
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