Varie
Aprire le porte…
Le stampe del 31/12/2013 e del 2/1/2014
…non avevo mai aperto la porta della camera oscura a qualcuno perchè è uno spazio intimo dove sei solo in un tete a tete con l’immagine che hai impresso sul negativo, solo con i mille pensieri che ti attraversano in trent’anni di stampa e 53 di vita.
In quel buio ricordi con gratitudine chi ti fece da maestro spiegandoti come renderti autonomo e tradurre il tuo mondo interiore in una gamma chiaroscurale. La cassetta basf al cromo di Rock Bottom di R Wyatt che suonava all’infinito. Il mio povero maestro che passò nel lasso di un attimo dalla Biennale al manicomio criminale.
Quando stampi non parli, il telefono è spento, il web tace.
Ieri ho aperto a un amico che ha voluto con discrezione osservare e riprendere il processo di una stampa ai sali d’argento mentre ascoltavo una mia compilation degli Area. Ho aperto le chiuse, parlando di epoche diverse e di alchimia, della tangibile fisicità dell’analogico, lo spessore della carta, l’odore pungente dei reagenti, la loro temperatura e l’attenzione per dei particolari che la gente neppure riesce a cogliere. L’unicità e bellezza di una stampa mentre è nel fissaggio con quel sottile velo trasparente che la fa brillare molto più di qualsiasi smaltatura.. Quello è (se la stampa è precisa) per quanto mi riguarda il suo massimo splendore, non sarà mai così bella una volta asciutta, quando troverà casa in un portfolio o in una cornice.
Quell’attimo di lancinante bellezza è solo per chi l’ha fatta….e scusatemi se non è poco nell’era della condivisione tout court di qualsiasi figurina oggi venga prodotta.
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