Varie
luci d’inverno/ luci d'inferno
…se ti và ti porto a vedere dove ho scattato l’Angelo gravido. Saliamo il monte con “Keef “ Richards che canta “The worst”. Penso al testo…io non sono quel tipo di “ragazzo” della canzone.
Mi piace ascoltare musica mentre guido, mangio,leggo,fotografo,dormo.
Arrivati sul posto, teatro di tante mie foto, ci imbattiamo in una pattuglia di ragazzi che fanno i war games. Detesto questo genere di ometti non cresciuti che giocano la guerra. Einstein diceva : Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre.
Perché non andate in Afghanistan ,lì si muore davvero…non è un gioco!
Le luci d’inverno hanno una loro intima poesia. Nell’oscurità, nel buio ci si muove inquieti, è il regno dell’indistinto. La luce porta l’ordine alle cose e le definisce. Il passaggio dal buio alla Luce è il cammino che si “compie” il viaggio che a partire dal caos giunge all’ordine. La luce, non chiede permesso, entra nella nostra pupilla carica delle immagini del mondo, offrendole allo spirito vitale, al cuore , all’Anima.Dove è che si vede? Nell’occhio, nel cervello o nell’Anima?
Gli uomini nascondono le emozioni e cercano di impedire che il volto tradisca le tempeste che infuriano nel loro animo.” Carl Theodor Dreyer
Il mio 2010 è stato un vero mare in tempesta .Per temperamento non riesco a restare esausto e privo di forze nella risacca. Risalgo la corrente come un salmone che tira alla cascata: l’energia creativa mi sostiene,mi accompagna e mi protegge.
Questa è “la mia cura”
Mi racconto attraverso le altrui sembianze. Lo faccio con i neri più profondi sentiti a fondo Anima .
Sorrido perché non voglio coinvolgere il soggetto fotografato in quell’inferno non inventato nel quale un giorno qualcuno mi scaraventò.
Leave a reply