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DIRSI E' UN DONARSI ALL'ALTRO
Alle soglie dei cinquant’anni fai delle considerazioni. La metà di un secolo l’hai trascorsa. Hai incontrato tante persone, viaggiato, amato e creato.
Lo spirito è intonso: resto quel ragazzino che sognava compiendo viaggi fantastici nelle copertine dei dischi amati e prima ancora, guardando il cielo oltre la rete dell’asilo.
Quando sei piccolo ti immagini già grande: con la barba con una moglie e dei bambini.
Ho la barba e sta diventando sempre più grigia.
Ieri sera aprendo la posta trovo una mail che diceva così:- Ti è mai capitato di voler raggiungere un obiettivo e di non esserci riuscito?
Vuoi capire in che modo limiti i tuoi risultati?
Vuoi individuare una strategia concreta che ti consenta di raggiungere con più facilità i tuoi obiettivi?
Ho pensato che il mio obiettivo già a tre anni era fare il pittore quindi l’artista.
Ci sono riuscito. Trent’anni di fotografie. Mille storie raccontate attraverso gli occhi e il cuore.
Poi sono passato alla seconda questione, “il limitare i risultati “e ho pensato alle modalità che ho da sempre quando mi interessa una ragazza: essere me stesso, non atteggiarmi a ciò che non sono o non mi corrisponde, in due parole “essere naturale”
Generalmente mi sono innamorato di donne che ho dovuto corteggiare a lungo.
Per essere notati, in prima battuta occorrono delle qualità spesso sciocche ed esteriori. Lo sguardo curioso e azzurro che mi porto dietro dalla nascita non era minimamente sufficiente
Quando ero adolescente, occorreva la vespa, l’amare il ballo e il mare, la discoteca, tutte cose che non mi interessavano minimamente.
Ero il tipo che alle feste metteva i dischi, raccoglievo le confidenze del mondo al femminile e poi tiravo su il pomeriggio con delle scenette comiche inventate.
Le ragazze ridevano e poco a poco si avvicinavano incuriosite.
Il mio temperamento romantico e malinconico non era un lasciapassare facile. Sono dotato di una sensibilità spiccatamente femminile che poi finisce con lo stridere rispetto ad altre peculiarità del mio carattere maschile. Ho sbalzi di umore, passo dall’entusiasmo col quale posso trascinare masse di allievi a stati di profondo e intimo sconforto dovuti a quella sensibilità esacerbata di cui dicevo.
Quanto più alta è la sensibilità, e più sottile la capacità di sentire, tanto più assurdamente essa vibra e freme per le piccole cose. E' necessaria una prodigiosa intelligenza per provare angustia per una giornata buia. L'umanità, che è poco sensibile, non prova angustia a causa del tempo, perchè fa sempre tempo; non sente la pioggia se non quando essa cade addosso. "Il libro dell'inquietudine" F. Pessoa.
Sono un passionale e non doso le mie spinte interiori,questo in genere oggi spaventa le donne che paiono, non tutte ma molte, eternamente afflitte dal rovello sul “cosa voglio, cosa dovrei fare e cosa mi conviene”.
Credendo nell’amore disinteressato fatico a familiarizzare col calcolo che spesso alcune di loro abilmente celano.
Amo la semplicità e non l’ambizione. Amo la determinatezza ma non sopporto il calcolo.
Ad oggi ogni mia relazione d’amore è terminata. Sono solo e mi difendo dalle lusinghe della memoria, dai bei momenti passati che restano tali ma non appartengono al presente.
Ogni cosa ricordata è sovente, molto più bella di come l’abbiamo vissuta. Ho scoperto dove attingono alcuni scrittori. Da sei anni ho preso a scrivere un diario in rete, questo che state leggendo e ho pubblicato tre libri fotografici, uno dei quali , “Poeti Immaginati” ha una parte scritta perfettamente bilanciata con la parte visuale.
Mi racconto onestamente perché ho esigenza di farlo, dirsi agli altri aiuta, raccontare sé, le proprie emozioni, le gioie, le sconfitte e le cadute è un modo per operare una catarsi e poi ci si può rileggere e vedere cosa era “quel momento”
Le immagini sono una forma di racconto.
Vuoi individuare una strategia concreta che ti consenta di raggiungere con più facilità i tuoi obiettivi?
Mi interessa l’Amore a tutto campo, l’amore per una donna, per il creato e per Dio ma non credo che per queste mie esigenze esista una strategia salvo continuare a vivere ogni giorno con riconoscenza, perché ogni giorno di vita è un dono.
Me lo ha insegnato Lino.***
***Lino Montemurro amico ed assistente mancato il 27 luglio 2010 all’età di 46 anni
2 Comments
albertoterrile
Il dirsi lo sperimento da molto ed è un'arma a doppio taglio di cui qualcuno può servirsi per colpirti in punti deboli solo perchè ti sei DETTO.E' un rischio che corro mio malgrado.Non esiste l'assenza di rischio neppure restando barricati in casa o nel chiuso delle nostre vite.
Aprisi all'altro è un gesto di chi crede ancora all'AMORE indiscriminato non inteso come promosso dai partiti politici e da buona parte della Chiesa cattolica ( Don gallo mi piace e molto) che ne dà spesso un pessimo esempio. Puntualizzo la mia totale apertura verso le forme di spiritualità dai Vangeli ( la mia formazione è CRISTIANA) alla Bhagavad Gita,Buddhismo…Corano e Popol Vuh…dissento dalla spiritualità fai da te della new age.
Dirsi, Amare e offrire IL SORRISO INDISCRIMINATAMENTE a chi promuove il male.Questa è una vera rivoluzione…il resto son chiacchere,storpie ideologie che hanno mostrato la corda…
utente anonimo
"Porto dentro il mio cuore/come in uno scrigno troppo pieno per chiude…rsi/tutti i luoghi dove sono stato, tutti i porti dove sono arrivato/tutti i paesaggi che ho visto… e tutto questo, che è molto, è poco, per quello che voglio.
Ho viaggiato per più terre di quelle che ho toccato… ho visto più paesaggi di quelli su cui ho posato gli occhi…
Ho provato più sensazioni di tutte le sensazioni che ho sentito, perchè, per quante cose io sentissi, mi è sempre mancato qualcosa da sentire… fu sempre poco, e io infelice" – Pessoa "Una sola moltitudine"