Varie
Foglio d’inverno
E’ ancora possibile ascoltarsi?
Esiste forse un luogo e una condizione deputata per farlo?
Sia questo attraverso il bosco che passando in mezzo ai vuoti lasciati nel parcheggio condominiale, come i denti da latte persi da bambino.
Vorrei ridisegnare un nuovo cosmo sul vapore dei vetri, attraverso lo sporco di fuliggine che resta sulla cappa del camino.
Il cielo sembra indugiare, appeso sopra le nostre vite, sempre uguali negli errori e nelle sviste.
Custodisco il tempo , i dolori che ha serbato per crescermi e fortificarmi.
Riascolto voci lontane, accenti non più prigionieri di corpi e malattie, di amori e travolgenti passioni.
Quando verrò meno, desidero esser deposto in terra.
Niente foto, date e lumini.
Solo una frase graffiata su pietra:- “Della vita non fui mai buon allievo”.
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