Varie
Massimo Ferrando/ da un appennino all’altro
Alcuni giorni, gli ultimi,tra i monti.
Massimo F. è arrivato pochi giorni fa da me, mentre stavo ultimando gli scatti per un calendario di una squadra locale. Non abbiamo avuto molto tempo per girare assieme. In ogni modo, lui che appartiene ad un altro Appennino (Massimo Marasso, nell’introduzione del libro di liriche Per altra porta di Massimo Ferrando lo descrive come “il poeta contadino”) ha apprezzato quello dal quale provengo, per parte di nonna.
Abbiamo carezzato con gli occhi: colline,strade,viottoli e sentieri.
Sul rientro, vicino ad un piccolo mulino ad acqua, mentre calava la sera, dopo ore e ore in giro tra Fiumalbo e il Cimone, abbiamo salutato con un sorriso e con un cenno della mano, Giuliana di Ranocchio che rientrava a casa.
Ci siamo trovati ad un crocicchio…niente semafori, niente stop…non che io abbia rimpianto per i tempi del calesse o del carro che non ho vissuto, ma i parcheggi con le monetine che non hai mai,o con il cartoncino da grattare,il disco orario ,i giorni e le ore comandate per la sosta, insomma i dieci comandamenti dell’automobilista… faccio fatica a farli divenire parte attiva della mia vita.
Forse dovrei confessarmi…avete visto un vigile?
One Comment
irazoqui
l’ho conosciuto ferrando, tuo complice appenninico. è un bravo poeta ed una simpatica persona.