Varie
am agriva / mi dispiace
Salito ai monti
apro casa
respirandone l’odore
L’umido e la legna
le stimati
a delimitare lo spazio
lasciato vuoto
Il 15 luglio del 1988 mia madre Rosanna, compì 54 anni.
Mia nonna, le fece trovare sul tavolo, una torta al cioccolato preparata in casa. Al centro, campeggiava il bocciolo di una rosa appena colto e un quadrifoglio.
Mia nonna parlava poco e scriveva meno.
Con fare semplice, arrivava al cuore delle cose.
Avendo deciso di andare a trovare sua sorella Irene in un altro podere, preparò su un foglio il suo personale biglietto d’auguri .
è la prima estate in cui
non sarai qui
con me
…. am agriva .
4 Comments
sguardoinfinito
…quando c’è il sentimento le parole non sono così importanti…
…quanto sarebbe bello riceverne…di biglietti così…da incorniciare…
buona domenica
Bet
utente anonimo
Ciao Alberto,
“am agriva” come tu ben sai non è solo la traduzione letterale di “mi dispiace” ma anche “mi disturba” “mi rincresce” “mi addolora” “mi ferisce” “mi afflligge” “mi duole” “mi rammarica”, certi termini dialettali sono intraducibili e rendono molto meglio l’idea, quel sintetico “am agriva” nel tuo bel tsto comprende tutte quelle sfumature di dispiacere che ho citato e forse anche altre.
Ho anche io più o meno la tua età e una mamma anziana che fino a 3 mesi fa era una roccia e ora fatica a fare le scale, capisco e condivido il tuo dolore.
Saluti Francesco
albertoterrile
Grazie Francesco,i dialetti portano in se una lingua varia e colorata, non omologata….per questo apprezzo coloro che come tu hai fatto, spiegano le sfaccettature di parole che oggi paiono solo degli strani suoni.
Mia nonna, l’ultimo mese di vita,smise la lingua italiana che era solita usare e mi parlò solo in dialetto…talvolta non capivo tutto ma, ricucivo il senso…ecco perchè quando sono nella sua terra, che sento per “sangue e visceri” anche mia, compio il medesimo sforzo….per capire, per apprendere e aprirmi col cuore al senso della lingua.
utente anonimo
viva le nonne.com