Varie
7 PUNTI DEL MIO FARE
1. Lasciatemi raccontare altre storie e differenti figure femminili. I fatti che narro non sono mai esistiti, per quel luogo, per quella persona, per quei gesti , eppure sono la verità.
2. Spesso nello sfondo troviamo maggiori tracce, segni che non nel primo piano. L’Apparenza inganna, distrae, fa attrazione e ci rapisce al reale senso che non è mai manifesto, evidente. Dietro, fuori, a lato c’è il segreto svelato, il primo piano è sempre di qualcuno, uomo o donna, un mio alter ego , che si sforza di vivere appieno e a tutti i costi.
3. L’atto creativo è un continuum, il tempo inteso come epoche e stili non lo considero.
La tecnica che utilizzo in sede di stampa conferisce un’idea di tempo “sospeso ed indecifrabile”, sono immagini concepite e realizzate nella contemporaneità, portatrici di una temporalità sfuggente ,volutamente non definita.
4. Quando ho scritto che “per un Autore la marginalità è da intendersi come solitudine sociale” volevo evidenziare il profondo senso di distacco ed isolamento nei confronti del mondo che procede secondo guerre, differenti livelli e abusi di potere ed altre amenità che condiscono il quotidiano: gli elementi costitutivi della “Storia”. Preferisco stare a lato, al margine, in disparte, più che per paura, per esaurita volontà di coinvolgimento. Orson Welles fornì un esauriente definizione di questo “stato mentale” con le seguenti parole: “Mi sono sempre sentito isolato. Credo che ogni buon artista si senta isolato. Se non lo è vuol dire che qualcosa non và”
5. Attribuisco all’immaginazione un potere salvifico. L’immaginazione è creatrice, quanti vogliono comprendere la natura e gli eventi del mondo devono imparare a sognare prima di imparare a pensare.
6. Quando ritraggo una persona. Tutto o il suo contrario accade solo in quell’ istante. Non c’è alcuna messa in scena. Opero sulla realtà. Quanto mi viene offerto è ciò che appartiene a quel luogo e a quella persona in quel preciso istante. Attraverso l’inquadratura conferisco “il mio ordine”. Il risultato sarà la mia idea di quella scena. Sono libero di agire entro dei limiti che scelgo di osservare.
7. I mutamenti interiori di un essere umano, le sue intime scelte,appaiono in maniera spesso impercettibile attraverso il volto. La coscienza è il volto dell’Anima, e il volto dell’uomo non è che un espressione della sua coscienza. “L’occhio è lo specchio dell’anima”
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