Varie
In risposta a Dario Cincilla
L’Universo interiore cui alludi Dario…..è per me che ovviamente lo vivo da dentro…percepiito come un piccolo paese di montagna che l’estate si popola e l’inverno è quasi disabitato, poche anime, un cane e tante pietre fredde coperte da muschio. In realtà ogni foto che produco è frutto di un piccolo pensiero che abbraccia l’attimo e si fa epifania…mi piaceva quella tenda, l’ho messa io lì levando la porta, perchè è legata a UN ALTRO RICORDO DI TENDA. Provo a spiegare, da piccolo NON MANGIAVO…ero troppo attratto da gioco e immaginazione… e mia nonna ELVEZIA
usava lo stratagemma di lasciarmi “nascosto” da un lato della tenda e scostandola faceva apparire un cucchiaio o forchetta per vedere se IL BOCCONE così giocato mi avrebbe indotto a mangiare- Poi cresci e vedi mille tende/diaframmi, guardi il cinema e vedi tante declinazioni di quell’oggetto…e ogni cosa scende in te destinata poi a decantare. La FOTOGRAFIA è relazione SPAZIALE e INTERPERSONALE… in ogni occasione fa RISALIRE dal profondo diversi RICORDI/IMMAGINI che come gli elementi di un cocktail offrono un preciso sapore….ad esempio l’immagine di DONNA CON FIENO
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1256515646759&set=a.1255923031944.39704.1045629522&type=3&theater l’avrò scattata 30 volte in trent’anni e non mi stanca declinarla. Le mie foto sono piccole storie, il ciclo ventennale di storie dell’Angelo con infinite apparizioni, le donne sperdute in campi con lo sguardo basso o se alto volto a interrogare qualcosa che “non è mai in quella fotografia”…l’autore e più spesso oltre lui.
Grazie Dario Cincilla, perché mi hai offerto lo spunto per raccontarmi un po’….con una tazza di the in mano….in un piovoso e grigio mattino genovese dell’anno duemilaquattordici ( accidenti…siamo nel futuro …oltre il duemila…se sto nelle foto non mi accorgo del TEMPO, proprio lì dove l’attimo si fa eterno, credimi IL TEMPO NON ESISTE)
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