Varie
Autumn Leaves
Quattro giorni lontano da tutto al cospetto della natura.
Lontano dalle mail e dal web, dalle telefonate e dagli short messages, dalle abitudini e dai riti che compongono l’ordinaria giornata di un piccolo, piccolo essere.
Lavoravo alla mia maniera, conducendo da attante gli allievi in alcuni luoghi dell’appennino dove l’autunno anche quest’anno è in ritardo proprio come quella ragazza con cui avevi il tuo primo appuntamento quasi quarant’anni fa.
Quando vivi l’adolescenza sfori sempre. Vuoi essere più grande di ciò che sei e cerchi l’ispirazione o dei modelli nelle altrui vite. Cantanti e attori sono mediamente più attraenti di pittori, storici o scienziati. Di fatto vorresti essere altro da quella creatura in mutazione che sei. Ti tuffi nei libri e tra i solchi di musiche nuove per te e già vecchie per altri. Scegli e ti voti a qualcosa mentre la vita come il sangue scorre e batte il suo ritmo, il tuo ritmo.
Sbatti le palpebre, sgrani gli occhi e guardi ancora quel bosco. In quel luogo lontano da chi parla e da chi ascolta eri solito correre tre, quattro, cinque decenni fa.
Le foglie cadono staccandosi dal ramo senza far quasi rumore e vanno a sommarsi ad altre dal comune destino creando un tappeto colorato.
Gli esseri umani invece producono molto più fracasso quando se ne vanno, generato dall’altro, da chi ti ha amato, odiato, da chi hai ispirato o deluso da coloro che hai sfiorato davvero e da quanti hanno immaginato di poterlo fare a loro volta.
Ognuno di noi ha la sua “vita”, dei compiti da svolgere per maturare in consapevolezza, dei talenti e dei difetti.
Ognuno ha il suo destino, una coscienza, qualcosa da ricevere e molto da dare agli altri.
Quattro giorni lontano da tutto al cospetto della natura.
Milioni di foglie in silenzio sono andate incontro alla loro fine e assieme a loro in ogni parte del mondo tante persone…nomi che non hai mai conosciuto e anche qualcuno appena sfiorato con la fotografia nei mesi di giugno e di settembre dell’anno duemilaquattro.
Lou Reed New York, 2 marzo 1942 – Long Island, 27 ottobre 2013
2 Comments
Roberto Gabrielli
Goodbye Lou… You were sooooo vicious!
Mi aspettavo questo post… I ritratti che hai fatto a Lou Reed sono scatti che ho sempre reputato eccezionali. Grazie per averli ripubblicati.
luigi
gran belle foto..ancor meglio le parole..grazie Alberto