Varie
Foto: © Alberto Terrile 2007 Katrin-San Francisco
La luce era fioca,il posto inadatto a fotografare un volto femminile nel più classico dei modi ,( alludo ad un’estetica del bello da magazine) ma per me ciò che avevo a disposizione era più che sufficente al fine di realizzare un’immagine che corrispondesse a quell’Universo di donne che da quasi trent’anni continuo a raccontare. Nel contempo potevo declinare ancora quel "volgersi verso l’ Alto" che è un’altra carateristica del mio dire.
Mi piace avvicinare il mondo attraverso l’intuizione, immaginandone gli sviluppi futuri. Apparentemente mi fondo con l’ambiente , con gli umori che lo abitano e con gli stati d’animo altrui. Nell’attimo dello scatto è come se vivessi una sorta di doppia esistenza: la mia e quella del soggetto fotografato, sono molto empatico e di questo s’approfittano sempre quanti mi sono nemici sapendo della capacità che ho di assorbire umori,suoni ed energie. Nulla di paranormale, solo una sensibilità acuita. Per questo spesso ho bisogno d’allontanarmi da tutto e tutti e restare solo col mio mondo guardandomi dentro.
7 Comments
harambee
La non-divisione dalla Natura,in noi ed intorno, sarà paranormale per chi giudica che stare coi piedi per terra sia farsi i fatti propri e derubare laterra…lontano dalcielo magari vicino ad “idoli” da consumare..Nulla di paranormale, solo una sensibilità acuita.
Per questo il d’allontanarci da tutto e tutti e restare solo col nostro mondo guardarci dentro in fondo,forse, avvicina e non separa …
Buon oggi, Alberto
:-)
kc
harambee
scusa ho copiato ed incollato e non ho messo le virgolette alla citazione…
Ops…
albertoterrile
Infatti!
Esser parte dell’universo.
Contenerlo ed esserne contenuti.
Con i piedi a terra non si deruba la terra, così come nulla si sottrae al cielo , a noi o a chi ci sta al fianco solo perche i nostri pensieri ogni tanto si levano alti.
E’ dell’umano voler giudicare cosa è giusto e sbagliato.E’ dell’umano scindere ed analizzare ogni cosa per ritrovarsi poi confusi e con le mani che stringono l’aria.
E’ dell’umano predicare bene e razzolare male,nessuno esente,neppure il sottoscritto.
Sarebbe giusto riconoscerlo.Accettarlo e se possibile correggere quest’attitudine….
Isolarsi al mondo per qualche attimo per “sentire” ancor prima di capire, non è un modo autistico di praticare autoreferenzialità.
Sento e cerco poi di portare quanto avvertito,quanto ho riconosciuto, nella vita e negli incontri per essere “autentico e naturale”.
suryamukhi
Essere tutt’uno con l’universo che ci circonda…questo è vivere…essere sempre aperti ad accogliere e ricevere la natura e l’universo in cui siamo immersi.
gioeco
Ragionavo poco tempo fa sulla semplicità.
Si nasconde spesso dietro a tante emozioni abitualmente stordite dalla complessità del sentire/percepire non tanto personale quanto del prossimo nostro.
Cordial-mente
Giovanni
N.B: guardando la foto ho quasi l’impressione di averla incontrata ;+))
albertoterrile
Per Gioeco
Noi SIAMO ciò che VEDIAMO. Nella modalità del vedere modalità d’essere.
Mi considero un “portatore sano” di Visione. Conosco le immagini dannose,quelle che entrano in noi e si radicano a fondo e possono alla lunga rivelarsi dannose.
Cerco di VEDERE con consapevolezza…ciò che vedo andrà ad altri, al prossimo.
gioeco
Io mi scopro invece un “portatore” puro e semplice.
Un latore di sensazioni che un po’ alla Maya di Spazio 1999 provano a curare gli stati d’animo dell’essere altrui facendonese, seppur a tempo, fin troppo carico.
Il brutto/bello della questione è che rispetto agli anni passati sento ancor più l’esigenza di raccontarli per espiare quel peso.
Cordial-mente
Giovanni
N.B: Si sopravvive ?