Varie
I cieli della qualità e le pianure terrene del consenso popolare
Scrivo per raccontarmi al di là delle immagini ma non sono uno scrittore. Non devo quindi accontentare un editore che sa cosa la gente desidera leggere.
Rispetto l’Altro ma fotografo ,scrivo e parlo perché mi fa star bene anche quando sembra sia il contrario. Dico e mostro solo ciò che considero necessario. E’ vero, ho un animo malinconico con un filo, spero, di lontana poesia.
Sono attratto dalla bellezza delle piccole cose , incuriosito dalle storie dell’uomo e da quel viaggio straordinario che si chiama “vita”.
L’auto corre veloce sull’autostrada superata solo dai pensieri che sopraggiungono dai 4 punti cardinali. Le storie di ieri bussano con garbo per provare a incantare il presente segnato in pochi centimetri su una mappa satellitare.
Senti odore di prugne e mele schiacciate nell’erba mentre scorri rapido le estati trascorse?
Il bosco, lo sai per certo, custodisce le voci che ti hanno accompagnato quando contavi gli anni che sapevano d’eterno sulle croste di ginocchia sbucciate.
Quanti hanno pianto un albero seccato ben prima della scomparsa di un compagno di giochi?
Mi arrampico su un palo e salgo in alto. Voglio capire il punto di vista degli uccelli . Questo fu l’ azzardato gesto che spaventò mia madre che s’accorse di non avermi più al suo fianco.
Luglio è uno dei mesi consacrato alle farfalle. Si spostano leggere da un fiore all’altro, smaniose di aromi e colori. Le farfalle di luglio appartengono a tre specie, le apature, le zigene, le catocale.
Silvano guarda i meli arrampicato su un corpo sempre più esile. Scuote il capo, racconta d’esser stato vicino al cielo per la seconda volta.
Le cose arrivano a una crisi e poi cambiano. Ci sono momenti di nascita, di morte, cose che permangono… Però, in fondo, l’unica verità è che l’uomo cambia davvero solo se è in pericolo di morte. L’uomo in gioventù è spesso l’autoritratto di un vulcano: incandescente, insopportabile, pericoloso. Ci penserà la vita a temperarlo come una matita togliendogli lentamente le persone che ama, le cose acquisite, la salute in cambio ( si spera) di un barlume di saggezza.
“Il tempo non è che il ruscello dove io vado a pesca. Vi bevo; ma mentre bevo ne scorgo il fondo sabbioso e vedo come sia poco profondo. La sua corrente sottile scorre via, ma l’eternità resta. Vorrei bere profondamente e pescare nel cielo, il cui fondo è ciottoloso di stelle”. Walden/Thoreau
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