Varie
Foto: © Alberto Terrile 2005 sulla strada verso Porretta Terme
L’anno scorso scrissi un post dal titolo TELETHON, in data giovedì, novembre 30, 2006, dove spiegavo come realizzai la campagna lasciti. Inventai quel giorno la SUPERNONNA. Questo post venne poi pubblicato da TELETHON sul loro bollettino cartaceo,senza chiedermi l’autorizzazione che io concedetti in differita, vulgo a pubblicazione avvenuta. Non credo alle cause legali, scrissi una mail ai loro responsabili, ritengo più corretto che debba esistere una coscienza individuale che dovrebbe portare ad un decalogo di comportamento, spesso trascurato nel mondo della comunicazione e del business. Poco male, andiamo avanti, il passato è passato il futuro verrà ed è dell’oggi che mi debbo occupare, il pendolo và avanti come indietro….ma quando è al centro…lì tutto è reale,vero,vivo.
Se riuscii a convincere Elia che esisteva una Supernonna con dei poteri fantastici…è perché personalmente ho il mio “luogo delle fantasie” dove recupero la realtà e la converto,la riscrivo rendendola più accettabile e poetica, usando talvolta delle immagini retoriche, sia nelle figure che nelle parole. Questa retorica ad oggi non è piaciuta solo a tal Francy, che recentemente ne ha detto….ma del resto chi la obbliga a leggermi…nella blogsfera c’è di tutto no? Chi passa da casa mia ….nome e cognome per cortesia tra l’altro lo sapete che scrivendo lasciate il vostro indirizzo IP? Gli anonimi o con nickname da blog quando lasciano un commento lasciano anche la traccia del loro IP. Per trovare la provenienza di un commentto basta andare qui http://www.geobytes.com/IpLocator.htm?GetLocation e sbatterci l’ip segnalato nel commento. Il gioco è fatto!!!
Ora se per Telethon adoprai la mia fantasia per indurre un bimbo a recitar una parte…e convincere tante nonne a lasciare una quota dei loro averi per la ricerca, l’altro giorno ho utilizzato lo stesso sistema per calmare mia nonna preda dei dolori di una diverticolite che poi è un cancro.
La notte perdite di sangue, sconforto,paura di andarsene, perché più t’avvicini alla morte più ti attacchi alla vita….è come nell’Amore, solo quando sfila tra le dita,svanisce,ne senti il reale valore.
Credo sia insito nell’essere umano d’oggi non avere percezione di ciò che possiede, a partire dalla vita, in sù, la vita un bene sacro che tradiamo per un nonnulla. Omicidi per pochi euro per una dose di droga,neonati gettati nella spazzatura, traffico d’organi,snuff movies….è il campionario degli orrori il nostro mondo….ma anche il passato non scherza, mai letto L’eliogabalo? I neonati per il piacere dei ricchi romani? Insomma l’essere umano può essere meraviglioso quanto orrendo, ognuno impari ad essere responsabile secondo la sua coscienza.
Dicevo del sangue,della paura,del vuoto che si lascia. Ogni mia visita alla nonna è un opera di creatività in diretta, la creatività data dall’Amore che si è ricevuto.
Io sono stato fortunato con le nonne e sfortunato con i nonni, andati in cielo troppo presto. Questa nonna mi ha trasmesso l’amore per una terra meravigliosa e difficile, meravigliosa come una donna non perfetta nei tratti, perchè la vera bellezza non è mai palese come sembra.
Il Toradol (ketorolac trometamina 10 mg) non le fa grandi effetti e viene combinato con dell’altro, mio nonno andava di Morfina sotto altro nome, nome farmaceutico. Ho sempre detto d’esser uno psiconauta, un viaggiatore di testa, ho sperimentato tanto tra i 20 e i 30 anni ed oggi ho un corredo di opzioni immaginifiche stupendo da offrire.
Eccomi reclinato col capo vicino al suo cuore iniziare il racconto dell’Autunno sull’Appennino, i colori delle foglie e quel cielo blu dove ancora volano insetti e uccelli prima di scomparire nel freddo inverno. Ecco i monti alti attraverso i quali passa il trenino che da Pistoia arriva a Porretta, e i colori sembrano entrare lievi nei vagoni, tingendo gli occhi di ogni viaggiatore. Viaggiatori con la luce dell’Universo negli occhi.
Per un’ora e mezza ho alternato l’autunno alla bellezza della sua vita, a quei due figli così diversi,così simili,uno come è ovvio è mio Padre, poi la casa e la terra, quella casa che ho abbellito assieme a Miriam, quella casa che continuerò a migliorare dentro e fuori anche da solo.
Vedi nonna se tu non ci fossi stata nemmeno io sarei qui … guarda bene ho tempie grigie e sto invecchiando e tu sei per me LA STORIA, nata nel 1909 hai visto l’evoluzione del mondo, come quegli alberi secolari. Senza di te non sarei, senza i tuoi giochi semplici oggi chiederei alla vita troppo,tu cresciuta dove si vive lavorando la terra mi hai mostrato che ho tutto da apprendere,io che in quella terra mi sdraio per guardare il paesaggio dalla prospettiva di un piccolo animale, di un bambino…perche diciamo la verità IL MONDO ADULTO DELLE RESPONSABILITA’ DEGLI F24,DEL GOVERNO RIDICOLO D’OGGI COME DI QUELLO DI IERI, IL MONDO DOVE LA CHIESA SPESSO UCCIDE CRISTO è una colossale impostura cara nonna, torniamo assieme in quei luoghi, facciamolo con la mente…perché quella professoressa che mi diceva che avevo la testa fra le nuvole non aveva capito nulla…era come tanti adulti tristi perché incapaci di sognare!
Chi è incapace di sognare è capace di creare?
7 Comments
gioeco
C’è una cosa che ho imparato, osservando i monti sibillini.
……
Finalmente domenica ho potuto raggiungere la meta da me tanto amata in località Macereto
…….
respirando i colori dell’autunno.
Ho capito che non ho paura di morire ma più semplicemente di morire senza aver avuto la possibilità di raggiungere il mio sogno più grande.
Osservando mio fratello venir meno in un letto di Ospedale, senza piangere mai, pur soffrendo, per di più col sorriso di chi si percepiva anacronistico se non ironico, ho compreso (e questo diversamente rispetto al periodo in cui da adolescente ho perso mio padre) che la morte può anche esserti amica.
Forse in questo mio prendere atto deve avermi aiutato provare tutto il dolore possibile sulla pelle, come pure l’essere presente davanti alla decisione della morte di passare oltre. Fatto è che, oggi, corro come un pazzo percependo la sensazione di aver sprecato gli anni migliori della mia esistenza e, quindi, di dover dire qualcosa prima che possa diventar troppo tardi.
In questo senso le tue testimonianzae Alberto mi inducono ad andare oltre , a pensare positivo con la forza e la determinazione di un leone, eccezion fatta per quei momenti nei quali il silenzio mi è vitale.
Ed a proposito di cartoline….
Ti è piaciuta quella che ho inviato al tuo omonimo ?
Tutti continuano a sostenere, al primo sguardo, che tu abbia fotografato Eros…..
Poi osservando meglio riconoscono nella figura femminile al tinta/capigliatura della Turner.
A presto
Giovanni
albertoterrile
Caro Giovanni,
credo che ora, molte persone che leggono il mio diario capiranno qualcosa che personalmente già conoscevo, sebbene umilmente…..(conoscere è parola grossa). Abbiamo avuto modo di scriverci personalmente, ho letto le poesie che mi hai regalato appena editate pertanto potevo accontentarmi di aver scoperto un Gioeco più intimo. Oggi apri a chi viene qui una tua pagina così intima e personale e dici del tuo rapporto con la morte.
Le parole di A Terrile è il mio diario personale, non è nè il piccolo antro della filosofia in versione bignami, nè un simposio di sapienti,artisti intellettuali e quant’altro….è il mio diario dove, giorno per giorno racconto di me a chi conosco e non….senza paura…sono pertanto “onorato” (non avevo altra espressione ) che tu abbia scritto questo commento.
Credo in una comunità composta di individui ( ognuno di noi è un disegno a sè stante, un pezzo unico nel creato) che non sono legati da colori,partiti e ideologie.
Se qui nel mio diario ci si ritrova (e non dico che altrove non sia così…per carità) per empatia…e si riesce a dire,dirsi al di là delle convenzioni e delle pose, io sono felice.
I miei allievi hanno capito una cosa e lo stanno dimostrando, che attraverso LA FOTOGRAFIA ci siamo sintonizzati meglio sulle frequenze della vita e dell’universo…ed oggi io raccolgo le loro confidenze e loro le mie….e questo accade a voce dopo una lezione, in coda nel traffico con una telefonata, attraverso una mail o una chiamata di 1 ora e mezza “round midnight”….io aiuto loro….loro aiutano me.
A 46 anni da ciò che scrivo si evince che io non ho una mia famiglia nel senso classico. Non sono sposato, non ho figli ed oggi vivo solo in una casa….ma come ha notato Emanuela de “La darsena” durante un esercitazione fotografica :- Quando ci muoviamo assieme uniti apparentemente e sottolineo apparentemente da un fine fotografico, sembriamo una famiglia.
Io che dolente prendo atto che lo slogan anni 60 L’IMMAGINAZIONE AL POTERE non è stato realizzato….invece di distruggermi come molti amici nella droga,nell’alcol e nella solitudine di chi vede giornalmente fallire certe istanze affacciandosi ad un telegiornale o semplicemente vivendo e guardando….ho scelto di AGIRE…e muovermi in una certa direzione e dimensione.
Non sono ribadisco nè un maestro di pensiero, nè un santone e men che meno un ciarlatano. Insegno ciò che conosco per come l’ho scoperto…parlo di Visione e di creatività e NON PRETENDO DI INSEGNARE CREATIVITA….ma sò che lì in quel termine tutti possiamo ritrovarci a qualunque età…lì c’è un energia forte volta al bene….all’Amore. Attraverso questa cosa ci relazioniamo e viviamo assieme un pochino meglio…..cadiamo ma ci rialziamo e andiamo avanti….ognuno per la SUA STRADA….con la certezza di non esser soli,nè dei dissociati….
Partiti,movimenti, Chiese ed Ashram sono cose che non ci riguardano quando siamo assieme….semmai sono scelte singole che ognuno persegue.
PS: Il mio omonimo,restando a latere in questo mio periodo un pò più difficile…sebbene io debba realizzargli assieme ad un amico un clip per il suo album….ancora non mi ha mostrato la cartolina.
Però non stento a credere che possa quell’immagine aver dato adito al paragone….la struttura della mascella di B.S la zazzera di Karen…spero di non sbagliare il nome…e il mio ricordarmi compositivamente durante un LIVE mentre scatto di tante immagini viste (Tina Turner e Mick Jagger schiena a schiena in un concerto ad esempio)…insomma….capisco!
utente anonimo
Biagi, nato a Pianaccio di Lizzano in Belvedere, è caduto come queste foglie d’autunno spruzzate d’alchermes. Come tanti, è partito da quassù.
Un abbraccio a te e a nonna.
Giuliana da Ranocchio
maudite
Ho scoperto quanto è orribile invece prendere atto che una tanto inspiegabile quanto sconosciuta malattia, possa portar via i ricordi, i pensieri, i sogni di chi ha regalato sogni ed emozioni per una vita.
Vedo mia nonna giorno dopo giorno peggiorare, non fisicamente, ma di lucidità, di capacità e ciò è disarmante. La scopro persa ed arrabbiata in un labirinto di sinapsi delle quali non ha più il controllo; ostinata nel lottare per non dimenticare, in realtà, inerme davanti all’avanzare del “trionfo della decadenza”.
E’ terribile guardare negli occhi una persona capendone l’equilibrio precario sul filo della ragione e vederne gli sforzi frustrati da un padrone insensibile.
Nessuna medicina, nessuna cura. Solo un conto alla rovescia.
La vita quotidiana, con la sua fretta, con il suo vorticoso assorbire di ogni nostro pensiero, con i suoi problemi, ci porta spesso lontano dalle persone che ci hanno amato e ci hanno permesso di diventare le persone che ora siamo.
Non ce ne accorgiamo sino a quando il tempo a disposizione scade ed è troppo tardi per recuperare il tempo perduto.
Rubare i ricordi è l’assasinio peggiore.
utente anonimo
ti scrivo qui, ma mi ha colpito molto il post precedente. realizzato un sogno siamo alla ricerca di un altro da soddisfare, in una ricerca che si rivela continua e infinita. verissimo. leggendo la tua storia che mi ha commosso e colpito mi sono sentita un piccola, piccolissima, stupidissima persona. Non chiedermi perchè, mi sono sentita proprio stupida e vuota. e triste.
Complimenti. Sembra una vita vissuta al solo scopo di essere raccontata, incredibile. Proprio un sogno. O meglio, un’opera d’arte.
albertoterrile
Cara Anna,
se ti ritrovi nelle istanze del post precedente…perchè deprimersi o altro? Hai 24 anni e la strada è lunga, l’importante è passo passo, capire dove siamo forti e dove deboli….nel secondo caso è lì che dobbiamo operare…sebbene ci possa dar fastidio, noia quando non insofferenza. Io vidi in una persona a me infinitamente cara il punto debole…gliene dissi, fù il tono autoritario…o saputello…fù rifiuto o che…venni travisato…io sostenevo che doveva fare LA SUA STRADA e coltivare il suo sogno, per continuare a stare al mio fianco….su un binario che correva in qualche modo parallelo. Non capì,pensò scrollassi le spalle…pensò che volessi liberarmi di ciò che per lei in quel momento era atto d’amore, come si leva la polvere o un capello dalle spalle…ed oggi lei cammina e fà ciò che le suggerii, e lo fa ormai lontana da me…dici che la mia vita pare sia lì per esser raccontata…in realtà ogni vita è lì e può esser raccontata…basta volerlo, capirne il valore testimoniale…l’utilità e l’urgenza per noi (far atto di umiltà in pubblico dicendo….sono così…potrei esser meglio…o peggio…ma oggi sono arrivato solo sino a qui…domani riprovo e magari miglioro) e forse anche per altri. Per me stare fermo e centrato a me stesso e “non massacrare fisicamente chi avrei desiderato morto schiacciato da un carro letame sporco di merda”….è stata una grande conquista. Senti come dure sono le parole che ho usato?
Ti dicono:- Non hai superato….rivanghi….non ce la fai….
Forse non ho avuto la possibilità,il tempo per dimostrare la reazione che ho avuto…..ma quando si è in 2 i tempi,le urgenze spesso non coincidono… queste oggi le mie possibilità….quando è stato il momento…ho guardato e mostrato la mia serenità in rapporto al suo stato che t’assicuro….NON ERA SERENO….non che temesse uno scontro ma s’aspettava che io fossi sul suo piano di Vita….mi spiace ma ero altrove…ne più in alto…ne più in basso… ero altrove là dove la tua vita si fà racconto….non Arte….Arte semmai è quando mi riesce…a condensare in un’unica immagine tante porzioni di vissuto personale distillate ed asciugate da sbavature e ridondanze e portare verso un universalità…oddio che parolona…insomma far vivere ad altri in modo semplice una cosa che credevo mia mia mia mia e che oggi diviene un pò di tutti….siamo unici ma molte cose accadono a tutti…prima, dopo…o forse mai?
suryamukhi
E’ vero…ogni vita è lì per essere raccontata, vissuta.
Non lasciamo travolgere dalla frenesia, dall’indifferenza, dalla inconsapevolezza. Ogni gioia ed ogni dolore sono un attimo della vita, siamo forti e siamo deboli…ed è sulle debolezze che dobbiamo lavorare, è sui lati oscuri, negativi che dobbiamo impegnarci…la crescita sta lì…e nel condividere il tutto con chi vuole ascoltarci…non per manie di protagonismo o per falsa umiltà, ma per lasciar trasparire la vita, per viverla.
Monica B. “Suryamukhi” (che non è un nickname, ma il nome che mi diede uno yogin indiano incontrato a Kahjuraho…traducibile in Girasole…e dice molto di me)