Varie
Cambio di piano
Avevo un piccolo progetto per questa Pasqua: andare incontro a querce e castagneti per ricercare quei profumi che dall’infanzia permeano mio piccolo mondo. E’ un microcosmo che purtroppo si spoglia di persone come l’albero d’autunno perde le foglie. Lo scorso anno, promisi e portai mio padre, reduce da un intervento per un tumore sino in cima ai monti della sua infanzia. La Pasqua del duemiladodici vide sopraggiungere la neve e poi il gelo , morirono i fiori e l’estate fu parca di frutti.
Un anno è appena trascorso e un’altra Pasqua è alle porte. Mio padre sta bene ,io sono uscito quasi indenne da un forte esaurimento che dai primi di dicembre a metà marzo mi ha obbligato a seguire una cura per ritrovare il sonno e quella minima serenità di cui necessito per poter continuare a lavorare su realtà complesse come disabili, malati di Alzheimer, la comunità trans oltre che operare come didatta.
E’ necessario talvolta mettere un po’ di distanza tra le persone e le cose che si fanno ma troppi sono in pretesa e si credono i soli a chiedere dimenticandosi di essere in un contesto sociale.
Nell’arco di pochi giorni una serie di novità ha sbaragliato i piani : una retrospettiva fotografica in arrivo, il trasloco dello studio e il maltempo hanno sconvolto quel piccolo progetto che doveva essere un break per rilassarmi e godermi Papà.
Mio padre vedrà i monti un’altra volta, troverò un weekend libero per portarlo lassù. Nel frattempo io vedrò di terminare le ultime stampe analogiche ritrovandomi in quei neri forti che la tecnologia digitale non permette, nella manciata di canzoni che rompono il buio rischiarato dalla luce rossa di sicurezza e negli interminabili viaggi in bus per raggiungere casa e un letto su cui distendermi per trovare a occhi chiusi un po’ di ristoro.
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