Varie
Foto: © Marina Rossi
ERO TRISTE
Talvolta siamo tristi.
La vita ci chiede d’essere pronti e in ascolto, ma noi siamo tristi. Le nostre esistenze, come panni bagnati al fiume…. ma siamo tristi.
Ognuno di noi ha le sue tristezze: la perdita del lavoro,le malattie,l’abbandono, una famiglia a metà e allora: siamo tristi.
Siamo tristi quindi non riusciamo nemmeno ad accorgerci quando un lampo di felicità ci attraversa….. perché siamo tanto tristi.
Nelle ultime tre settimane ero triste. Preventivai il mio workshop per il 12/13/14 ottobre. La gente volle iscriversi ed io completai il numero chiuso in pochi giorni, ma ero triste.
Tre settimane fa’mi telefonarono per chiedermi un lavoro per il 12 ottobre, ma io ero già impegnato e rifiutai. Ero triste.
Due settimane fa fa’mi telefonarono per chiedermi un lavoro per il 12 ottobre, ma io ero già impegnato e rifiutai. Ero triste.
Una settimana fa fa’mi telefonarono per chiedermi un lavoro per il 12 ottobre, ma io ero già impegnato e rifiutai. Ero triste.
Ho una parola sola e non me la sentivo di tradirla. Se prendo un impegno lo mantengo. E’ inutile tuonare durante i corsi che il mondo và male causa egoismo e cupidigia e poi fare quello che fanno molti….quello che fanno troppi Stavo per partire per il workshop, avevo rifiutato tutti gli altri lavori, persino l’ultimo, con tanto di autista che mi sarebbe venuto a prendere…potevo chiedere la cifra che volevo ed in sei ore avrei guadagnato sei volte tanto ciò che sarebbe stato il mio compenso col workshop. Ero triste.
Partii nella tarda mattinata con due allieve e il cuore gonfio di malinconia. Ero triste.
Guidavo e parlavo,parlavo e guidavo. Fu come una trance, mi ritrovai sull’Appennino poche ore dopo, quasi non m’ero accorto d’aver guidato. Ero triste.
Aspettammo il primo turno di arrivi.Ero triste.
Arrivò il secondo turno.Ero triste.
Mangiammo tutti assieme, ridendo e scherzando.Ero triste.
Ci salutammo all’una di notte, mi avviai verso casa da solo.Ero triste.
Il mattino dopo mi svegliai e mi tuffai dentro una caffettiera. Ero triste. Gli uccelli cantavano, il sole ritagliava le cose dell’universo e me le metteva innanzi gli occhi. Ero triste.
Dopo poco più di un ora, assieme agli allievi cominciai a misurare con i passi dei castagneti e vidi che persino i più renitenti si sdraiavano a terra e procedevano carponi come dei soldati che fanno la guerra dell’immaginazione e hanno come bersaglio la vita dell’universo e non la morte dei nostri simili.
Ci riposammo sull’erba di un prato, mangiammo e scherzammo assieme. Ognuno di noi portava due zaini. Nel primo il cibo, le maglie e l’attrezzatura fotografica. Nel secondo il peso delle nostre vite, ripartito tra lavoro,affetti,solitudini e incertezze. Non c’era un maestro,non c’erano gli allievi,c’erano undici persone che sedevano nel prato.
Se ripenso, non ricordo il lampo della felicità in quel giorno, perché ero triste,perché la tristezza vela le nostre giornate, come la cataratta vela l’occhio.
Poi guardando le foto scattate dai ragazzi ne trovai una di Marina e provai una gioia intensa, un profondo stupore. Un sorriso aperto e vero squarciava il mio volto tirato come una maschera della commedia dell’arte.
Assieme abbiamo condiviso le nostre storie.
Nessun giudice.
Siamo stati bene.
Il collante era l’immaginario unito alla volontà dei singoli di creare gruppo.
Ora io non so quale sia stato l’aspetto preponderante di quest’esperienza e poco importa.
Come una famiglia ci siamo stretti gli uni gli altri e abbiamo condiviso.
Non esisteva più la tristezza dell’uno a scontrarsi con la gioia dell’altro…c’era uno strano drappello di persone motivate da una volontà più alta del semplice ritrovarsi per fare una manciata di foto sulle montagne.
Non ha veramente più importanza ora se il guadagno dei lavori rifiutati mi avrebbe dato molti più soldi, perché è vero che lì non risiede la felicità.
Qualcuno mi ha ringraziato perché ha detto che nel nostro procedere di quei giorni c’era anche una sorta di “terapia di gruppo”. Forse, anzi certamente….ognuno paziente e terapeuta allo stesso tempo.
Predico che dobbiamo cercare con le immagini di trovare lo straordinario nell’ordinario. Marina Rossi mi ha dato una lezione consegnandomi le sue foto. Ha strappato quel velo che s’era posato sulle mie giornate e mi ha messo innanzi al fatto che io sia stato attraversato da un lampo di felicità, forse io non me ne ero accorto….troppo occupato a parlottare col mio ombelico.
Io ho riso, sono stato felice. Ero triste al punto da non accorgermene ?
Che bella storia morale.
Grazie di cuore a :
Marina Rossi
Stefano Canu
Marialaura Bonifazi
Marinella Michelini
Claudio Castellini
Roberto Saba
Andrea Monadi
Marco Scalia
Marco Abate
Nadia Stanchi
24 Comments
utente anonimo
e chi non c’era, péste lo cólga (cit. Amedeo Nazzari)
cdb
utente anonimo
Grazie a te Geppo!! Inizia a programmare un’altra uscita perche’ la bulimia fotografica incalza!!
The ‘Unofficial Alberto Terrile Site Staff’ (UATSS …. o What’s? :PP )
The2D
utente anonimo
Accidenti Alberto non mi puoi scrivere queste cose di mattina presto… e al lavoro.. ora come faccio ???? non sono riuscita a trattenere la mia emozione!
GRAZIE … a te e a tutto il gruppo
Un bacio Marina
utente anonimo
io non c’ero e mi è dispisciuto tantissimo, anzi di più
rifacciamolo voglio venire anche io
syl
utente anonimo
Sob!!! purtroppo non ho potuto essere della partita, ma mi rifarò senz’altro.
Dev’essere stata veramente una bella esperienza e la fotografia, bellissima, di Marina ne è la testimonianza.
Luigi
utente anonimo
E’ proprio vero: è riguardando la strada percorsa alle tue spalle che ti accorgi esattamente di cosa hai vissuto. Il tuo scritto, le nostre foto dilatano la percezione di quanto abbiamo sperimentato insieme. Lo zaino della sopravvivenza è più pesante, ci sono castagne e patate, rullini pieni di foglie, magliette che sanno di terra e di camino, e verde verde verde attraverso strade che ondeggiano dolci sulle tue colline, coach. Tue queste terre che ci hai mostrato col cuore, con la generosità di un amico di sempre, con l’accoglienza della gente vera di Iola, con calore, sensibilità, spontaneità. Eri vero Alberto, si può essere felici anche quando si è oggettivamente tristi, sono piani diversi, eravamo felici tutti Alberto, nonostante le nostre vite, con le nostre vite, coach. Ma la magia è stata che con te in questi giorni ci siamo dimenticati lo zaino col peso delle nostre vite, perchè l’altro pesava di più!
Mi sono emozionata stamattina, ho girato per casa cercando le parole giuste per dire GRAZIE… continuo a guardare la tua composizione delle nostre foto. NOSTRE….. perchè sono veramente nostre, non c’è necessariamente un autore, ci siamo noi dentro e siamo noi gli autori, tutti. Essere insieme è l’unica forza possibile e questa energia che tu hai scatenato ora non si ferma. Pensa a cosa già sa succedendo… pensa a stasera a casa tua…. e a tuuto quello che il sito scatenerà….. Hai disegnato un percorso… magico quanto vuoi, ma senza ritorno…… adesso sono czz tuoi…. coach!!!!!!!!!! Maria Laura
utente anonimo
relax, natura, foto, profumi, magnate, nuovi amici e tutti i problemmi alle spalle ….nulla di meglio per un weekend.
questo si dovrà ripetere assolutamente!
bravo coach, BRAVI TUTTI!
p.s. io non so più dove mettermi le castagne….;) marinella
utente anonimo
Grazie a Te Alberto per l’opportunità che ci hai dato.
Confesso che le Tue frasi mi hanno davvero emozionato!
Un saluto a tutti!
A presto, Stefano
utente anonimo
Grazie grazie grazie grazie … e ancora grazie… !!! A te Alberto e a tutti i ragazzi e le ragazze del gruppo … !!!
The ‘Unofficial Alberto Terrile Site Staff’ … tra poche settimane on line
Tags: Fotografia-Terrile-Sogni-dildo-The2D-lattice
baci a tutti,
Marco S.
albertoterrile
Come potete vedere …..una squadra di entusiasti disadattati che assieme al loro coach dividono il pane e i pesci e poco conta quanto disti Tiberiade e se anche là ora arrivi la banda larga.
Io che tuono contro il digitale oramai sono attorniato da programmatori che promettono di creare l’unofficial site…che è il complimento più grande,perchè quando sei noto oltre al tuo siti aprono quelli non ufficiali e allora perchè no? Sono il primo che scherza e incita al gioco…..vero MARCO SCALIA ? Sò che cosa dovrò aspettarmi….meglio questo del saper che la moglie scappa col tuo commercialista che il figlio gay oltre ad essere dedito alle peggiori droghe chimiche desidera entrare in seminario, mentre la nonna inferma gestisce da letto aiutata dal palmare un traffico di extracomunitarie da piazzare sullo stradone che porta a Treviso…..
utente anonimo
SOGNO DI BOB DYLAN
parole e musica Bob Dylan
Mentre viaggiavo su un treno diretto ad ovest
Mi sentii assonnato in cerca di un po’ di pace
E feci un sogno che mi rese triste,
riguardo me stesso ed i miei pochi amici
Con gli occhi lucidi guardavo la stanza
Dove i miei amici ed io avevamo trascorso molti pomeriggi
Dove insieme ci riparavamo dalle tempeste,
ridendo e cantando fino alle prime ore della mattina
Vicino alla vecchia stufa a legna dove appoggiavamo i nostri cappelli,
le nostre parole erano dette, le nostre canzoni cantate,
dove non desideravamo niente ed eravamo completamente soddisfatti
parlando e prendendo in giro il mondo fuori
Con i nostri cuori frequentati dal caldo e dal freddo,
non avremmo mai pensato di potere diventare vecchi.
Pensavamo di poter sedere per sempre divertendoci
Ma le possibilità erano di una su un milione.
Così come era semplice distinguere il nero dal bianco,
altrettanto semplice era distinguere il giusto dallo sbagliato.
E le nostre scelte erano poche e non ci sfiorava il pensiero
Che l’unica strada che percorrevamo
potesse mai frantumarsi o dividersi.
Quanti anni sono passati ed andati,
e quante scommesse sono state perse e vinte,
e quante strade sono state prese da tanti amici,
che non ho più rivisto.
Io spero, spero, spero invano,
di potere semplicemente tornare a sederci in quella stanza di nuovo.
Diecimila dollari al cadere del cappello darei volentieri
perché le nostre vite tornassero come quelle di una volta
(trad. dal sito http://www.maggiesfarm.it)
caro Alberto,
x fortuna non ci sono solo gli incubi, ma anche sogni, realizzati e da realizzare…
A.M.
ps: complimenti a Marina, beccare Alberto ridere a crepapelle è stato sicuramente molto più difficile che beccarlo fare la pipì…
albertoterrile
Testo stupendo sul corso della vita,sul ricordo che resta mentre la realtà cambia.
Chi muore non scompare….e per i non credenti dirò resta IN NOI,nell’ipotalamo la centrale della memoria, come nel cuore.
Dobbiamo imparare a ricordare e celebrare attraverso l’azione e le nostre vite coloro che non sono più sulla strada con noi….perchè non visibili ci sono!
Ecco perchè odio il mondo moderno che vede i vecchi come merce per ospizi e per le badanti….i vecchi sono depositari di memorie infinite….come gli alberi secolari, ma di loro non conosciamo il linguaggio.
Marina è stata pronta AL MOMENTO GIUSTO….non sò quanto io abbia riso….mia sorella mi disse anni fà riferendosi a me…NON TROVO PIù QUEL BIMBO CHE RIDEVA SEMPRE…..
…perchè la vita con i suoi dolori,i lutti,gli amori in frantumi,le malattie me lo ha tolto dalla faccia, ma di tanto in tanto riappare….Miriam riuscì a fotografare il mio sguardo innamorato, illuminato da una candela…. la stavo guardando ed ero AMORE PURO E DOLCE….quell’immagine e il sorriso di Sabato sono le più belle foto di me dell’ultimo decennio!
utente anonimo
ma la prossima volta che fate una gita simile, inviti anche qualche esterno ai tuoi corsi? tipo me!
mi farebbe piacere seguitrti almeno per un giorno…(e nn sarei la sola)
paola
albertoterrile
Ok Paola….ti conosco come mia sostenitrice via web….indi occhio alle news sul mio sito…oppure scrivimi qui
contact@albertoterrile.it
utente anonimo
beh..che dire? meraviglioso il posto, voi tutti, il tuo sorriso..e brava la ragazza che ha saputo coglierlo e regalarcelo, perchè tu sei anche questo sai? ricordatene più spesso, fatti un bel poster a appiccica quel sorriso accanto allo specchio del bagno cosi la mattina puoi riconoscerti ;-)
bacio grande
mariatelodicevo
albertoterrile
Vero Mariatelodicevo, talvolta non sappiamo nemmeno come siamo e un altro…..il prossimo che dobbiamo imparare a rispettare e ad amare, ce lo mostra. E’ curioso ma assolutamente non casuale che chi è tuo allievo poi finisca con raccontarti qualcosa che ignori. Ho detto bella storia morale per quello. Abbiamo spesso la presunzione di esser autosufficienti ed invece abbiamo bisogno sempre dell’altro, che sia l’allievo, la moglie, il figlio o lo spacciatore…..inutile starsela a menare….il prossimo è lì pronto a stupirci, non solo a piantarci un coltello sotto la gola! AMORE E FIDUCIA.
utente anonimo
….dopo aver visto alcune foto provo invidia per quelli che possono dire: ” Io c’ero!!! “. Bravi ragazzi, bravi tutti, bravi davvero. Un plauso particolare a Marina: ” Brava Mari, SEI GRANDE !!!!! ”
w.
utente anonimo
Non smettono mai di emozionarmi e di stupirmi, e di insegnarmi…le mie letture su questo blog…sento di doverVi ringraziare…e, ahimé, di doverVi invidiare….per ciò di cui avete potuto gioire nello scorso fine settimana!
Laura M.
utente anonimo
La prossima uscita non me la perderò per nulla al mondo!!!! ^_^
Un abbraccio
Sasha
albertoterrile
Cara Laura M……comincia a considerare l’idea di unirti a qualcuno dei nostri gruppi….se sei di Genova….ora nella confusione/fretta non rammento…ti leggo nei post….ma…tra superlavoro,stress e velocità…NON RAMMENTO!!!!
utente anonimo
Grazie, Alberto…mi ha fatto veramente tanto piacere, stamattina, trovare il Tuo post…ed il Tuo “invito”, di cui sicuramente terrò conto….chissà che non riesca a considerare quella dei miei occhiali da lettura l’unica “lente” con cui riesco ad avere un contatto “ravvicinato”!…aha, aha, aha, aha… Comunque non devi assolutamente preoccuparTi, se non sei riuscito a ricordare…è del tutto comprensibile! In effetti, “Laura M.” non dice granché, soprattutto quando cela (anche se non volutamente) l’identità di una persona che, comunque, poco si conosce!…ehm, però….”teggi” Ti dice qualcosa?
Grazie ancora, e…A PRESTO!!!
Laura M.
utente anonimo
miiiiiiiiiii…e due! carrambata numer two, oltre me adesso arriva teggy! vedi che mondo fantastico è questo tuo ,qui sul web? bacino.
mariatelodicevo
albertoterrile
Laura ho capito tutto,ci siamo incontrati al Sivori e tua figlia si è pre-iscritta c/o te.Teggi è stata la chiave di volta!
buona lettura allora e ancora!
utente anonimo
Grazie, Alberto…eh sì, penso proprio che continuerò ad essere presente, qui sul blog, con le mie letture…(che ormai sono diventate un modo di “coccolarmi” quotidianamente) e, mi sa che difficilmente riuscirò a restistere alla tentazione di lasciare una “traccia del mio passaggio”, sperando di non annoiare troppo gli altri utenti…Te compreso…!
…Intanto medito…sulla possibilità di farmi un anticipato autoregalo di Natale…un corso base di fotografia!
A presto!
Laura