Angeli, Sulla fede
COL TEMPO E NEL TEMPO
Nel 1994 oltre a scattare l’Angelo con Francesca lavoravo a questi ritratti.
Filo di ferro al posto della corona di spine e un piatto di plastica da pic-nic per produrre in stampa nella mia camera oscura l’aureola.
Non entravo in una Chiesa da decenni .
La religione era un ricordo logoro fatto di formulette da recitare a memoria a Don Lorenzo quando ci interrogava.
Il fatto che mi fossi inventato il lavoro degli Angeli e scattassi questi soggetti lo imputavo all’amore per il cinema di Bergman e di Dreyer e per certo all’aver studiato storia dell’Arte incontrando Masaccio, Giotto,Piero della Francesca, Mantegna…
Verso la fine del secolo dopo essermi nutrito di autori come Swedenborg, Lorber, Leadbeater,Jung, Gurdjeff e Steiner cominciai a interessarmi a altri testi : Katharina Emmerich con le sue Visioni, Thomas Merton , David Maria Turoldo, i Vangeli sinottici e gli Apocrifi.
Un lento cammino che dura da 25 anni mi vede oggi posizionato in maniera differente… lascio la parola a un grande autore :
Dio prese i semi da altri mondi e li seminò su questa terra; il suo giardino crebbe e tutto quello che poteva germogliare germogliò, ma quello che è cresciuto vive ed è vivo esclusivamente per quel sentimento di contatto con altri mondi misteriosi. Se questo senso si indebolisce o viene meno in te, morirà anche ciò che è cresciuto in te. Allora diventerai indifferente alla vita e finirai anche per odiarla. Io la penso così.
«I fratelli Karamazov», Dostoevskij
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