Didattica, Riposizionare Fotografia
I CHIODI NELLA CROCIFISSIONE / RAFAEL ARNO MINKKINEN
R Arno Minkkinen
Sacra Sindone
Guido Reni
Giovanni Battista Benvenuti detto l’ortolano
Coppo di Marcovaldo
Masaccio
Nell’iconografia sacra Gesù viene raffigurato nei dipinti crocefisso con i chiodi che gli forano il palmo delle mani.
La realtà dei fatti per coloro che “credono” ma ritengo possa essere interessante anche per coloro che la considerano come il semplice racconto di un uomo vissuto in quel tempo e finito sulla croce perchè si spacciava per altro è che….
Distesero Gesù sul braccio orizzontale della croce. Gli aguzzini presero le misure: un giro di succhiello nel legno per facilitare la penetrazione dei chiodi. Il carnefice prese un lungo chiodo appuntito e quadrato lo appoggiò sul polso di Gesù, i romani sapevano perfettamente giacchè era loro costume “crocifiggere persone” che se avessero piantato il chiodo nel palmo della mano come si usa raffigurare anche in tutti i crocefissi dopo pochi minuti la mano si sarebbe sfilata dal chiodo…
Nel carpo c’è lo spazio di Destot con otto ossicini. Qui il chiodo incontra il nervo mediano che è sensorio e motorio.
Non appena un chiodo viene infilato nel carpo il pollice si ritrae all’interno del palmo della mano. L’impronta della mano sinistra di Gesù nella sindone mostra solo 4 dita e non si vede il pollice.
La sindone rivela che tre ( e non quattro) furono i chiodi piantati, due per i polsi e uno per i piedi.
Ecco quindi che un’immagine del fotografo Arno Rafael Minkkinen ci viene in aiuto per supportare quanto scritto e in qualità di opera d’arte attualizza un corredo iconografico che da secoli ci accompagna.
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