Riflessioni fotografiche, Riposizionare Fotografia, Ritratti
L’ORA DEL VERO SENTIRE // NON VOGLIO RINUNCIARE AI MIEI RICORDI
In questo tempo che è punteggiato dall’intelligenza artificiale
scrivo che non voglio rinunciare ai miei ricordi e desidero che il mio sentire s’appoggi ancora a qualcosa che sò di aver vissuto in prima persona.
Di cosa è composta la sostanza delle mie fotografie?
Di ricordi memorizzati, di suoni, di luci percepite, di sapori e di odori. .
Guidavo l’11 gennaio del 2024 e all’altezza di Pieve pensai che “ora c’era quel posteggio che stavo cercando” nella notte del 1997 in cui venni invitato a una festa poco distante.
Rivedo i volti, le scale a chiocciola, la musica e i tipi giù in spiaggia…
Mentre l’auto percorreva l’Aurelia vidi anche quella pizzeria dove andammo a mangiare dopo il mare in quattro e ricordai l’anno 1989.
Riguardo la foto che sto postando, Jean Pierre Giovannelli stava montando la sua installazione allo Studio Leonardi a Campetto e lo trovai così, assorto in suo momento di pensiero che forse coinvolgeva
l”opera, la famiglia a Nizza, chissà…non ero nella sua testa ma ero lì fisicamente, prossimo a lui.
E ancora…
Alzarsi dalla sedia per andare a prender un cd nella libreria o un disco nello scaffale comporta un movimento fisico all’ interno di uno spazio che sia casa, studio o il garage.
Alzarsi dal divano per andare a prender un testo nella libreria comporta un movimento fisico all’ interno di uno spazio.
Quando sulla fotocamera hai uno zoom spesso sei fermo e attraverso di questo avvicini quel reale che ti attrae come nel film La finestra sul cortile
Con tutto il resto non c è quel moto che ti fa ANDARE VERSO QUALCOSA O QUALCUNO perché ogni cosa agisce diversamente, il telefono , non più la tua voce semmai la tua vita è in tasca e questa versione “cyborg de noiartri” cui appartengo mi intristisce.
Mi sembra che il film di Fantascienza che ci è stato preparato sia attivo già da un pò, entriamo e usciamo dalle quinte di una vita (vera&virtuale).
A breve palpiteremo per ricordi e emozioni che abbiamo assunto attraverso un processo che è volto a “riconfigurarci” verso qualcosa d’inesistente sebbene sia a noi visibile?
Leave a reply