Varie
Il valore delle cose
Quando insegno la fotografia di scena, spiego l’importanza che ha avuto il media fotografico nel creare una memoria di ciò che è stato il teatro in Italia. Senza questo supporto la meraviglia o lo scempio che si compie sotto i nostri occhi, elevandosi dalle tavole del palcoscenico non lascerebbe traccia alcuna eccezion fatta per quanto è dato trattenere a memoria.
Quando insegno la fotografia di scena debbo per onestà spiegare che i teatri utilizzano le foto realizzate essenzialmente per cartelle stampa da dare a critici e giornalisti . L’immagine deve esser esaustiva di ciò che la produzione andrà ad offrire e vendere, ma l’immagine è solo una voce come tante altre nella produzione generale e spesso è tra le meno retribuite. Si impiegano i giovani ai quali raccontare la storia antica del “da cosa nasce cosa”, si sceglie la via dell’economia sacrificando l’ epifania.
Da alcuni mesi un teatro stà raccogliendo immagini di sé per raccontare un ventennale o trentennale d’attività con un libro e relativa mostra…..ed oggi ritornano alla luce quelle fotografie che un tempo erano solo figurine che l’ufficio stampa diffondeva in giro.
Oggi ,quelle rappresentazioni divengono importanti oltre che per raccontare le gesta di dame,cavalieri, mostri e pupazzi, anche per mostrare squarci di scena ed altri elementi costitutivi della rappresentazione. Oggi finalmente si capisce quanto sarebbe stato importante operare da parte dell’ente che commissionava il lavoro, una maggior selezione, rispetto e valorizzazione dei loro collaboratori.
Avevo profonda coscienza di quanto producevo allora tanto quanta ne ho oggi……ma nulla è cambiato….è sempre una questione di soldi….quella con cui si decreta il valore delle cose….
Una telefonata da parte di chi si occupa oggi del reperimento delle fonti iconografiche, con relativa disamina su prezzi e formati mi autorizza a pensare così:
Vendere cultura o robiole è la stessa cosa…..quanto costano l’etto?
Da gente che continua a ragionare così è lecito attendersi poesia, senso o intrattenimento?
La fotografia di scena non è oggettiva registrazione di un evento.
Senza la presenza di un bravo fotografo parole,suoni e gesti levatisi in scena sarebbero oggi retaggio esclusivo di coloro che avevano acquistato un biglietto.
Ma questa gente sa comprendere cosa significhi stampare a mano una fotografia? Sono a conoscenza delle possibilità dialettiche oltre che stilistiche che comporta la traduzione della scala dei grigi?
Conoscono le differenze tra un autore e l’altro o riducono tutto solo ad una questione di numeri e conticini che debbono tornare quando si calcola l’area del francobollo e quella del lenzuolo?
Nella mia breve vita ho cenato con Pina Bausch a Roma, incontrato Vittorio Gassmann a Venezia assieme al figlio Jacopo, scambiato via sms gli auguri di compleanno con Carolyn Carlson e trasportato una scrivania dagli uffici della Road Movies all’appartamento sottostante con Wim Wenders….ho lavorato con musicisti famosi in Italia, in Francia ed In America…..
Resta l’indignazione per chi non sa attribuire il giusto valore delle cose.
3 Comments
aglajaGE
Scorrere le pagine del tuo blog è un piacere per gli occhi e per la mente.
A.
maudite
Continuo a pensare, a maggior ragione da qui, che tutto ciò sia legato ad una tendenza e un attitudine, prevalentemente italiana. Questa incapacità di concepire cultura dicotomizzata dal guadagno. In italia tutto viaggia in funzione della moneta. Il guadagno, maggiore o minore, ed il suo carattere, decretano il peso della cultura e, conseguentemente il prezzo.
Rispetto al passato, determinati valori sono mutati radicalmente. Un tempo la cultura, l’arte, la morale, erano valori assoluti con i quali confrontare il resto delle cose. Conseguentemente poteva assumere un prezzo, o meglio, un valore, che diveniva universalmente riconosciuto.
Il bello era bello perchè bello.
Ora è molto differente…. Il bello è ciò che ieri era sufficiente, perchè il sufficiente ha il prezzo massimo che il gusto medio è disposto a pagare. Così il sufficiente diviene bello, e il bello diviene esagerato, inutile, inopportuno.
In tutto.I gusti si abbassano, si livellano, “Shiftano” da un limite inferiore a quello immediatamente superiore con un unica spinta determinante, ovvero il mercato. Il mercato che è il padre del guadagno.
Forse per una società moderna potrebbe essere reputato anacronistico ed inutile, ma mi piacerebbe molto tornare a dare il nome giusto alle cose, a considerare bello e il bello e non il mediocre.
albertoterrile
Troppa gente affronta un lavoro come fosse un “qualsiasi lavoro” (un mezzo di guadagno/sostentamento)….ma se si tratta di muoversi attorno a cose sensibili legate ad un NON COMUNE SENTIRE….dovrebbero esser più rispettosi,muoversi in punta di piedi…
perchè quello è un terreno fertile…non solcato da molti….
MAGGIOR RISPETTO PER CHI HA ANCORA UN CANTO DENTRO SE’!!!