Varie
Foto: © Alberto Terrile 2007 " Visioni di Susanna "
VISIONI DI SUSANNA
A volte mi sono sentito dire : ….non so un tempo le tue foto erano più… non so dire esattamente è che ho l’impressione tu non faccia più le foto come una volta….
Lao Tse avrebbe dato questa risposta :- "Ciò che è, è il passato di ciò che sarà"
Cambia il mio volto, cambia il mondo attorno, eppure, nel profondo io non mi sento così cambiato. Ho ripreso in mano la mia vecchia macchina ed ho guardato nuovamente tra quei silenzi ,dalle macerie ritrovandomi una volta ancora in quel “luogo” che è “il punto” della mia esistenza interiore. Da lì ho operato affinchè la visione risalisse in superficie .
…è come allontanarsi dalla propria casa per addentrarsi nel bosco…..e poi, volgendosi indietro scoprire che abbiamo smarrito la via…..
9 Comments
suryamukhi
Quello dove Susanna ha interpretato il suo essere bambina è un luogo magico…un luogo che ci permette di lasciare emergere le nostre emozioni più intime.
Non c’era alla sessione con Susanna, ma vedendo le poche immagini sul tuo blog devo dire che lei è stata meravigliosa, che tu hai fato grandi scatti (come al solito) e che i compagni di avventura che hanno inviato i loro scatti via email hanno fatto altrettanto….
suryamukhi
Errata Corrige.
Non c’ero alla sessione con Susanna….
ops, quando digito sulla tastiera sono un po’ dislessica
:-)
utente anonimo
Ciao Alberto.
Dalla ricca, efficiente e non molto sensibile Emilia, ti racconto che il volo delle bellissime ballerine del post precedente sono, a mio parere, un tuo salto in lungo, un lavoro che progredisce. Mi rammento Lord Alfred Tennyson quando scriveva ” Io sono una parte di tutto ciò che ho incontrato”.
Grazie per le immagini che ci regali.
Giuliana from Ranocchio
gioeco
Scusa Alberto,
ma io sto ancora nel bosco.
Qualcuno ha tolto le tracce che avevo messo tempo addietro per riuscire ad uscire casomai ci fossi rientrato.
Cordial-mente
Giòeco
Vorrei saper raccontare così anche mio figlio.
Mi fa così tenerezza per quella sua serenità, incertezza.
Lui non saprà mai cosa vorrà dire la parola fratello ma saprà comunque provare dolore per ciò che sarà in grado di farlo smarrire. Anche se è solo dal dolore che si può rinascere, maturare.
Triste ma vero, momento intenso, dal quale mai nessuno neanche io che sono il padre potrò salvarlo.
Cordial-mente
Giòeco
albertoterrile
Gioeco prendo spunto da tue parole per dire dell’altro.
Proviamo a raccontarci con i nostri mezzi.
Proviamo ad inventare storie per innalzare le nostre percezioni e non per vestire panni che non sono i nostri….
Oggi le persone che raccontano storie spesso sono coloro che nascosti dalla rete si costruiscono un identità fittizia interpretando dal fondo della loro solitudine un “personaggio” che non gli appartiene. La società attuale offre modelli e finti archetipi che inducono ad essere diversi da sè stessi. Non è come dipinger i baffi su una vecchia carta d’identità…. l’oggi che chiama ci induce ad esssere…
tutti perfetti e tirati a lucido fuori,terribilmente soli e vuoti dentro.Occorre tornare a PENSARE DAVVERO indi occorre tornare a leggere….seriamente e poi potremo sognare e raccontare….anche noi….occorre tornare a VEDERE…..smetterla di guardare distrattamente e male tutto….
OCCORRE RICOMINCIARE….TABULA RASA!
gioeco
“Io penso
dunque sono” questa frase mi evoca un suono.
Quello di Gino Vannelli contenuto in un album che conservo.
E in quel suo evocare faccio mio il pensiero d’esistenza.
Ieri pomeriggio ho preso la bici. Per la seconda volta a distanza di tre giorni dopo 6 anni di tanti piccoli inferni superati non sensa fatica, girone dopo girone.
In quel frangente duplice è stata la reazione. Una corretta l’altra contraria.
Mi sono sentito vivo, di contro, Mi sono sentito in colpa.
Mi sono percepito nuovo, di contro Mi son trovato freddo.
Mi sono reso conto che la mente spazia e quando lo fa la si scopre immensa, di contro mi sono sentito rinchiuso in una gabbia: una gabbia comunque areata ad ogni respiro.
Ho fermato la bici, mi sono sentito felice per me, mi sono sentito triste per “altri” non accanto a me.
Ho ripreso il cammino, ho osservato il mare, di contro mi ci sono smarrito non appena ho cominciato a navigarlo.
Ho rifermato la bici e mi sono detto: “troppe seghe mentali”.
Ho comunque capito che non mi sto arricchendo attraverso la lettura, perchè leggere mi è impossibile.
E questo mi pesa.
La mia pena restare ignorante.
Per sopperire a tale mancanza quello di cui abbisogno tendo a scrivermelo oppure a ricercarlo nelle canzoni che si possono anche solo ascoltare.
Risultato …. dizionario dei vocaboli assai limitato.
Apertura mentale al minimo storico.
Ritmo di fondo da minimo sindacale, stile hit radiofonico.
LA domanda del secolo ieri non me la sono fatta quindi la rigiro a te, vista l’occasione di questo commento:
Che cosa vuol dire PENSARE DAVVERO ?
Smettere forse di vivere la vita come una malattia ?
Dal 2001 vivo la vita cercando di creare qualcosa ogni giorno.
Il problema è che c’è una miriade di gente che rompe il cazzo.
Scusa l’eufemismo.
Sono convinto anche io di questo semplice concetto da te citato
“OCCORRE RICOMINCIARE….TABULA RASA!”
Ok !! Da qualche parte c’è scritto a che punto della storia si passa alla fase successiva.
Sarà che mi sono rotto di ricominciare ……. e poi adesso è anche estate.
“odio l’estate….. na na na na na na ”
Cordialmente
Giovanni
N.B.Grazie
albertoterrile
Pensare davvero credo sia già porsi quest’interrogativo….”cosa è pensare davvero?”.Sappi che non sono un maestro zen, non ho la calma e la serenità per praticare quella via.
Credo nel dubbio,nel peccato,nel dolore e nella salvazione, nella rinascita….anche io non leggo quasi più, travolto dal lavoro,dall’insegnamento,dalla vita a due con tutto quello che comporta. E’ drammatico perche se da una parte c’è tanta gente che non legge nulla e spesso scrive/parla (sui giornali,nei blog,alla tele)dall’altra ci sono persone che vorrebbero ancora farlo e non hanno più ne i modi ne i tempi per farlo…..
Se al governo si alternano masse di idioti arroganti,se gli antagonisti sono altrettanto idioti ed arroganti è perchè non si legge più e non si medita quanto si è letto…..tempi moderni? Tempi cupi miei cari….non ci resta che viverli e nel mio caso raccontarli…con immagini e quel poco di poesia che mi resta addosso nonostante le intemperie della vita “sociale”……la vita spirituale và nettamente meglio e se ha cadute sono solo imputabili a me….nella vita sociale…chi ti fà cadere è il prossimo,il cliente,l’amico,il governo di turno.
albertoterrile
Ho molto apprezzato, ieri, lo stare tutti seduti sotto una finestra di luce per guardare queste stampe baritat. Monica ha notato come lo schermo del computer e la scansione privino l’immagine pubblicata di sottili magie fatte di toni sospesi….la seduta della bimba….
…bello ieri sotto la finestra, come un tempo ci si raccoglieva dinnanzi al camino per scaldarsi e stare assieme….e non mi stupisce che chi ci abbia visto lavorare abbia detto che sembriamo una famiglia…..il segno tangibile di cosa sia accaduto tra le pieghe del mio farneticare ai corsi di Amore universale per il Visibile….
….ma tranquilli non ho vocazioni da profeta…io non conosco la via…..la percorro per scoprirla passo passo…..e ancora mi sorprendo!
suryamukhi
Pensare davvero è porsi delle domande, non sempre trovarne le risposte ma non per questo smettere di interrogarsi.
Pensare è guardare al mondo che ruota intorno a noi con il cuore aperto a ciò che esso ci offre, sia di bello che di meno bello, e dopo questa vista continuare a farsi domande.
Nonostante la vita mi abbia sommerso e travolto con il suo continuo correre, ho cercato negli anni di non smettere di leggere…ho cambiato le letture, ma non le ho abbandonate e, se oggi io ed il mio cuore siamo più aperti e assetati, è anche grazie alle letture, alla fotografia, alla poesia, alla musica…a tutto ciò in cui l’autore lascia emergere parte di sè.
E’ vero, sedersi sul fresco marmo sotto la finestra per sfruttare quel poco di luce naturale che entrava dal vetro per osservare le stampe di Alberto (continuo a ripetere che la magia e la bellezza di una stampa bianconero da pellicola non sarà MAI eguagliata dal digitale….e qui scateno le ire di molti) è stato un momento di condivisione davvero grande…come tornare indietro nel tempo quando così si vivevano le amicizie, i rapporti familiari, la vita…
Se tutti i corsi di fotografia e non solo quelli fossero così, ne avremo tutti da guadagnare. Grazie.
M.
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Richard Bach scrive: “Di rado gli appartenenti ad una famiglia crescono sotto lo stesso tetto”.
Franco Battiato canta: “Non domandarmi dove porta la strada, seguila e cammina soltanto”