Varie
Foto: © Alberto Terrile 2004
Acque ferme e in movimento
La vita è ritmo. Nelle buone giornate lo assecondo e come ruscello mi lascio scorrere. In altri momenti innalzo dighe, contengo le acque sino a quando intorbidiscono. Poi quando il cielo volge allo scuro la chiusa viene aperta. Seguo con gli occhi la confusione delle idee, la vedo scendere a valle avvinghiata a quanto non conosco e faccio esperienza del dolore come della paura . La vita dà e nel contempo ci consuma .
6 Comments
gioeco
In questi frangenti ti potrebbe essere d’aiuto Sacco e Fuoco di Teresa De Sio.
In una sua canzone recita un semplice costrutto:
“Tutto cambia tutto si trasforma
niente sta scritto sulla roccia
ma tutto sull’acqua”
………
Il resto è piacere di un ascolto.
Cordial-mente
Giòeco
utente anonimo
“avvinghiata a quanto non conosco”… bello, mi piace molto :)
Spero che l’intervento sia andato nel migliore dei modi.
Ciao, The2D.
albertoterrile
Alcuni mi hanno scritto personalmente per sapere se dietro a queste righe c’è introspezione poetica … realtà raccontata alla mia maniera o che altro…
Oltre a prender atto di come io serva troppo spesso…(io come tanti…troppi,solo quando c’è da sfangare lavoro,fare favori urgenti per le istanze estetiche altrui)….ho dovuto misurarmi nell’ultimo rientro con un improvviso infarto occorso a mio zio….indi ospedale e poi di corsa a fare lezione….poi ritratti per un manifesto e ospedale….telefonate di lavoro…il libro che faremo…e ospedale….l’impossibilità di mettere in un canto le cose degli altri, salvo staccar il cellulare…per dare priorità alla vita emotiva,agli affetti,al sangue e alle radici.
Molto onestamente ho fatto presente la situazione….e la macchina lavoro ha risposto così….:- COME STA TUO ZIO???ECCO TI DICEVO DOVREMMO/AVREMMO BISOGNO DI QUESTO&QUELLO….PERCHE’ VEDI e’ URGENTE…..
…un libro,un disco,una pubblicità sono più importanti….rispetto ad una vita…che non li tocca personalmente….
….continuate così cari miei dolci referenti!!!
CarloAltair
Il violino di Rothschild
E’ il titolo di un racconto di Cechov.
Rotschild era un falegname che costruisce bare. Aveva un libriccino dove annotava sempre le sue perdite. Per esempio scriveva : “C’era una signora originaria di Kharkov. Stava per morire, ma andò a Kharkov per curarsi meglio là e morì là. Che perdita !” Perché non aveva potuto costruirle lui la bara.
Un giorno morì la moglie di Rotschild. Dopo la sepoltura, lui andò sulla riva del fiume a sedersi e pensare. E all’imporvviso gli balzò alla mente un’immagine, di lui che aveva avuto un bimbo con la moglie. E il bimbo era morto. E lui disse : “Che perdite ? Perché sono sempre stato rude e crudele con gli altri ? Perché non ho semplicemente pensato ad andare su quella barca a guadagnarmi da vivere suonando il violino ?”
E c’era un uomo d’affari sul quarto pianeta visitato dal Piccolo Principe. Negli ultimi 54 anni era stato disturbato una sola volta, 22 anni fa, da un maggiolino caduto chissà da dove, che faceva un rumore spaventoso e gli fece fare 4 errori in un’addizione…
E sul pianeta Terra ci sono i viaggiatori, smistati dal controllore a mazzi di mille, che vanno e tornano, senza sapere che cosa cercano e senza inseguire nulla, perché non si è mai contenti dove si sta.
Il giorno che muore una persona a cui volevamo bene, ci si accorge che non è possibile tornare indietro. Allora pagheremmo tutto l’oro del mondo per poter stare solo 5 minuti ancora con lei, poter sentire ancora la sua voce, poter dire quello che abbiamo nel cuore.
Ma non è più possibile…
Serigl
La foto rappresenta bene il mio me di adesso.
(è un bella foto.)
Serena
utente anonimo
ho sempre invidiato il vento…avrei voluto essere come lui…imprevedibile…un momento c’è a muove ogni cosa, il momento dopo tutto è fermo. la nostra vita dovrebbe essere un pò come quella del vento, o come quella delle foglie…certe volte siamo così orgogliosi che non ci accorgiamo quanto sia bello farsi trasportare via…
Eth3ri4