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UN PIANETA A “BASSOCOSTO”
Non ho mai avuto un amico immaginario ma ho sempre pensato di vivere in un mio PIANETA.
Sono sempre stato molto solo, anche in compagnia.
Da bambino in certi momenti era come se sparissi, entravo nel mio mondo dove non c’erano ingiustizie, dove il cielo era blù
intenso e forte era l’odore delle piante.
La gente era buona e quando accadeva qualcosa di brutto, quando il male si palesava, era una “finzione”.
Chi moriva non lo faceva per davvero… si rialzava e ritornava a vivere nel secondo tempo come in un film a “bassocosto”.
Nel mio mondo di fantasia la resurrezione era una costante.
Quando riemergevo alla realtà, richiamato da mia madre perché dovevo mangiare o altro, rientravo mio malgrado al mondo dei
più, alla vita di tutti.
Ingmar Bergman, uno dei miei “FARI”, diceva:
“In verità abito sempre nel mio sogno e di tanto in tanto faccio una visita alla realtà.”
Costruirmi un microcosmo personale è stato necessario per sopravvivere.!
Da me, persino le piante si comportano come fossero in un film di fantascienza “a bassocosto”.
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