mitografia del quotidiano, Riflessioni fotografiche
IL MESTIERE DEL FOTOGRAFO
Ieri ascoltavo con attenzione Paola Agosti e Uliano Lucas moderati da Maurizio Garofalo nell’ambito della mostra LE STAGIONI
DELLA FOTOGRAFIA MILITANTE.
Tra le molte cose dette, Uliano Lucas si è definito fortunato e soddisfatto della vita che ha fatto, del periodo vissuto e di come ha
potuto lavorare.
Per i fotografi far quadrare i conti al di là del mito è sempre stato un problema.
Scendendo dalle vette a una piccola valletta, mi concedo la metafora innanzi ai grandi nomi sopracitati, posso dire che non tutto è
monetizzabile, non tutto editabile, che per ogni essere umano e quindi fotografo esiste una storia o un destino.
Certo chi sgomita, chi marca a uomo curatori, galleristi e critici per farsi avanti e mostrarsi esiste e sempre esisterà.
Personalmente preferisco un basso profilo, o se preferite STAR DA PARTE e basare la mia soddisfazione su altro.
Ecco due recentissimi esempi.
1 )
Sapere che una figlia del Maestro Flavio Crivelli https://www.albertoterrile.it/project/flavio-crivelli/ ha potuto vedere delle belle
foto del padre, foto che non conosceva attraverso il mio sito, grazie alla cortesia di un’amica mi ha fatto molto piacere. Ritrovare
in fotografia il padre mentre sorride e applaude Enrico Rava le ha restituito un espressione sincera del genitore facendola
sussultare, provocando in lei EMOZIONE.
Le emozioni che proviamo, sono come dal loro etimo “ex movere”, un movimento che parte da noi e va verso l’esterno.
2)
Leggere attraverso i commenti e la condivisione di un mio post che la sorella di Ernest Boom Carter ritiene che il mio ritratto di
suo fratello sia” la sua foto migliore” mi onora.
Il mestiere del fotografo espone il tuo lavoro allo sguardo della gente ma quando tocca la sfera affettiva e relazionale, quando
entra nella dimensione parentale prendi ulteriormente atto se il tuo piccolo pensiero fotografico ha trattenuto
qualcosa di davvero importante.
La regola dei terzi, la sezione aurea, il sistema zonale sono solo parole se poi la fotografia che realizzi è solo mero sfoggio di
geometrica bellezza compositiva senza toccare il cuore delle persone oltre che la coscienze.
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