mitografia del quotidiano, Riflessioni fotografiche
CURIOSITA // VERSO L ‘ALTO
Era il 1989 e per qualche giorno soggiornai a New York.
I miei 28 anni, la musica ascoltata e il cinema visto mi portarono a misurarmi con una città archetipo.
Ero piombato in “stop a greenvich Village”, in “Mean Streets”.
Un mattino salii sul tetto dell’ Hotel .
Volevo andare in alto, volevo guardare dall’alto.
Il tempo era poco e le cose da fare e vedere tante. Eravamo in tre e ognuno avrebbe voluto privilegiare i propri interessi.
In compagnia, come in una relazione a due ci vuole una “mediazione”.
La cosa che avevo già capito da tempo era l’ amore tra me e la “fotografia”.
Lì potevo mediare, potevo aver pazienza per attendere, potevo concepire il cambio di programma.
Ho sempre avuto dei problemi a viaggiare con gli altri, non capiscono mai veramente perchè ti fermi a “scattare” quell’immagine, c’è sempre un museo, un ristorante, una baia da vedere di corsa.
Non è semplice spiegare cosa accade quando dal mondo una cosa, una persona o una fronda d’albero ti chiamano e desiderano la tua attenzione.
Bisogna santificare con i propri gesti tutto ciò che da ordinario potrà vestirsi di straordinarietà e non importa se questa sarà solo una tua percezione, rietengo sia un atto “necessario” per provare a capire mentre si guarda.
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