mitografia del quotidiano
DIRSI IN TOTALE ONESTA’/ NESSUNO ENTRA, NESSUNO ESCE
Agosto 2020
Uso la sintassi fotografica per raccontare i miei moti interiori.
La mia amica di più vecchia data, Cristina, per sapere come sto quando non ha mie notizie fa un salto sul mio diario in rete
https://www.albertoterrile.it/blog/
Sul blog pubblico le mie immagini e perchè non si sentano mai sole le accompagno con delle parole che scrivo la mattina con un caffelatte sul tavolino.
Quest’estate non ho camminato con la leggerezza di un tempo, qualcosa era accaduto, qualcosa era cambiato come sempre accade nella vita ma non parlo del decrescere delle forze, o dell’elasticità che con l’età può venir meno, credo siate in grado di capire a cosa alludo.
Quest’estate ho riflettuto su ciò che gli ultimi mesi avevano mostrato all’umanità : un virus che come tale non è visibile a occhio nudo, un virus che con democratica costanza sta andando a trovare, casa per casa, ogni singola persona.
Per provare a limitarne la diffusione osservammo le indicazioni di restare “chiusi” nelle nostre case, spesso piccine picciò.
Quest’estate non ho camminato con la leggerezza di un tempo e come sempre faccio da quando una fotocamera mi è stata messa nelle mani ho scattato delle fotografie prendendo i miei piccoli appunti con la luce
La natura si stava riprendendo il suo respiro, i suoi spazi e quel cancello si preparava a scomparire.
Qui nessuno entra e nessuno esce pensai.
Nella vita invece un giorno siamo entrati e un’altro, che inevitabilmente non conosciamo, ne usciremo.
2 Comments
Diego
A volte sento la frase “tutto quello che sarebbe potuto essere e non è stato”: una mega pippa con scappellamento sinusoidale!
Una vera martellata sui maroni dal punto di vista filosofico e spirituale.
Se non è stato è perché non doveva essere: altrimenti sarebbe stato.
Tutti noi abbiamo la nostra strada da fare, impariamo a salutarci quando è il momento di dividere le strade, consapevoli che se si è stati affini il distacco è solo un’illusione e non bisogna essere tristi perché da qualche parte, prima o poi, ci si rivedrà.
Alberto Terrile
«Che cosa non mi piace della morte? Forse l’ora.»
Woody Allen