Riflessioni fotografiche
QUELLO IN RITARDO …PER NON DIRE L’ULTIMO
Foto di Yasuzo Nojima -Miss S, 1939
Da ragazzo, ero lo ammetto, piuttosto superficiale e inconsapevole. Trovavo noioso guardare ciò che apparteneva alla storia passata.
Mi sentivo proiettato e attratto solo dal nuovo che tale poi non era.
Credo sia un errore comune a molti, lo percepisco insegnando.
L’importante sarebbe però rendersene conto e aggiungo, quanto prima.
Da decenni, direi da quando pratico “la rete” , mi trovo spesso inconsapevole spettatore alla sagra delle brutte figure.
Con inutile prosopopea vedo proposte cose “spacciate” per nuove, cose che puzzano di tarli e naftalina.
Anche quando ero piccolo le cose funzionavano un pò così e credo ciò sia da addurre non unicamente alla mancanza di cultura o alla alla svogliatezza ma al fatto che esista da sempre una progenie di esseri che mirano al primato in qualsivoglia categoria.
Essere il primo per scoprisi poi quello in ritardo…per non dire l’ultimo.
Foto di Yasuzo Nojima -Miss S, 1939
Yasuzo Nojima (Urawa, 1889 – Hayama Isshiki, 1964) è una delle più importanti figure della storia della fotografia moderna giapponese. Il suo lavoro spazia dal pittorialismo degli anni venti alla fotografia moderna con influenze Bauhaus del decennio successivo per concludersi con uno sguardo volutamente astratto dalla realtà negli anni del secondo conflitto mondiale. Nojima è innanzitutto un grande interprete della luce, delle sfumature infinite che i tagli e le ombre producono sui volti e sulla pelle dei personaggi da lui ritratti. Interprete di anime, artista puro e infinitamente discreto, regala vita eterna ai suoi soggetti dotandoli di una nobiltà tanto austera quanto intima, e forse proprio per questo inattaccabile dal tempo e dall’usura dello sguardo.
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