mitografia del quotidiano
NON HO GUARDATO/ PENSIERI A RUOTA LIBERA
Mi ricordo una storia che riguardava un tizio che in base alle testimonianze a noi giunte FACEVA CIO CHE DICEVA , non c’era tra il suo pensiero e l’azione corrispondente alcuna contraddizione.
Poi, mi torna a mente un tizio magro con gli occhialini che pare avesse amato e studiato le gesta del precedente anche se formalmente appartenente a un altro, chiamiamolo “movimento”.
Quest’ultimo licenziò una modalità SII IL CAMBIAMENTO CHE VUOI VEDERE NEL MONDO che incontrò nel tempo tanti estimatori.
Ovviamente su entrambi circolano voci di verità e voci di menzogna, la gente si sà è diffidente dall’alba del mondo.
Poi penso a tante persone che ricoprono ruoli istituzionali, e pubblici, penso alla gente in continuo aumento che fa del MORS TUA VITA MEA lo slogan prediletto e mi dispiaccio, mi indigno e talvolta inorridisco. La terza sensazione è quella recentemente più gettonata dal mio sistema operativo.
Avete riconosciuto le persone di cui dico?
Il primo raggiunse notorietà come Gesù di Nazareth, il secondo rispondeva al nome di Gandhi e la gente di cui dico?
Beh, senza fare il muso lungo, senza offenderci quelli siamo noi tutti o quasi, fidatevi che è tristemente una bella fetta di umanità.
Siamo noi, numeri all’INPS, numeri in coda alla posta, banali indirizzi IP dai quali scriviamo le nostre infinite memorie, le flotulenze del nostro pensiero.
La gente forse stanca, forse disillusa, provata da sempre o dal tempo recente comprende, non ve ne foste accorti, una bella fetta di egoisti, di arroganti, di saccenti, che puntano il dito per giudicare e poi mancano individualmente nelle cose le più piccole e apparentemente insignificanti, dettagli che danno egualmente un segnale del nostro grado evolutivo .
Premetto che non ho guardato nello stomaco di un pesce cercando un sacchetto per far la spesa al supermercato, nè parlato apertamente dei continui feticci/sacchettini ripieni di merda di cane sparsi come installazioni di Catellan ( artista contemporaneo) in giro per la città, mi sono soffermato invece su una cosa apparentemente banale vista in un cimitero normale, intendo uno di quei camposanti dove forse non si segano corpi per cacciarli nell’ossario o fosse comuni.
One Comment
Diego
credo che parlare della “gente” e degli altri sia fin troppo facile……
la gente non esiste, esiste quello che noi pensiamo degli altri e di noi, come ci muoviamo, dunque chi siamo e che cosa facciamo circolare nel mondo.
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”
Questa frase è di una potenza rivoluzionaria incredibile…
La concretezza. Fai. Sii. Non aspettare, non delegare. Non cedere alla tristezza colla quale il potere di soggioga.
Sono convinto di una cosa, che anche noi , magari inconsapevolmente, spesso creiamo questa storia che non ci piace, aderendo a quella narrazione che però non ci compete, e che è la causa di molti dei nostri mali.
C’è un concetto che mi piace molto: quando noi parliamo, anche degli altri, parliamo sempre di noi stessi.
Cerchiamo spesso nemici che forse come in un brutto scherzo alla fine si rivelano immaginari…”i nemici è sicuro, sono dentro di noi, com’è possibile restare ciechi per così lungo tempo?” canta Battiato.
“Prima di voler abbattere il tiranno,
abbatti il tiranno che è dentro di te”
Ecco, un’altra bella suggestione: si tratta solo di prendere consapevolezza che è tutto nelle nostre mani. Il destino nostro, quello degli altri.