Varie
Foto: © Alberto Terrile 2006 con Nuvola Ravera
Un Nuovo Medioevo
Incontro Santi e Martiri per le strade, li sento parlare nelle piazze dove la gente prende l’aperitivo, li vedo scomparire in vicoli bui e li ritrovo innanzi a mè accecati dalle luci della vita.
Impara a vedere sotto la pelle delle cose, non fermarti alla superficie….la gente usa la moda e le tendenze per mimetizzarsi come in guerra, la gente prende a prestito le spoglie di una vita che non gli apparterrà mai e continua a viverla così….come se niente fosse…..poi sarà la paura a fermarla.
Impara a vedere sotto la pelle delle cose, non fermarti alla superficie….la gente usa la moda e le tendenze per mimetizzarsi come in guerra, la gente prende a prestito le spoglie di una vita che non gli apparterrà mai e continua a viverla così….come se niente fosse…..poi sarà la paura a fermarla.
6 Comments
gioeco
Incontro persone vive e Zombie per le strade quando cammino, quando alzo la testa, abitualmente tendente al basso, non perchè sia timido quanto per non pestare la merda sparsa in giro.
E nel fare ciò mi rendo conto, che siamo nel mondo del fatuo in cui si ha bisogno di credere più al fato che alla capacità di “auto-derminazione” forse per colpa di tutte queste auto, tant’è che la determinazione si deve esser finita investita da gente poco raccomandabile alla guida.
A parte la battuta, ho imparato a guardare sia sotto i vestiti, prima, che sotto la pelle dopo e senza aver bisogno di squartare le membra ho compreso che lanciando un segnale positivo oltre il sorriso paradisiaco dei tanti messi lì a troneggiare sulle labbra solo per fare invidia esistono gironi infernali di sofferenza: un magma di dolori che fa mali ai cuori di coloro i quali si espongono, si pongono all’ascolto.
Tremo gente, io tremo, tremendamente, quando vedo l’altra gente e la percepisco indifferente, con in mano tutto e niente.
Giòeco
CarloAltair
Ciao,
quando vedo questi post mi chiedo se siano più belle le cose che scrivi e pensi oppure le foto che fai…
Bella anche Nuvoletta…
Ma l’hai vestita da Giovanna d’Arco apposta ? O era vestita così temendo pioggia a catinelle ? :-)
Scherso…
Qualche commento più profondo più tardi, con più calma.
Ora solo un mare di simpatia/empatia. :-)
Ciao, Carlo.
albertoterrile
Mentre facevo lezione guardavo Nuvola e pensavo che il taglio di capelli era un pò alla Giovanna d’Arco di Besson…..poco male se io stò più dalla parte di Dreyer….allora mi procurai gli abiti medioevali e andai con lei e il suo ragazzo, anche lui mio allievo a passeggiare per Genova, incontrando portali e grandi magazzini,piazzette e vicoli per junkie….(feci vari scatti con la mia Hasselblad e qui ho messo tre provini selezionati con la mia crocetta)
..sulle prime Nuvola era imbarazzata dall’abito ma dopo i primi tre scatti decise di tenerlo e camminare noncurante, come personaggio di un’altra epoca nella città vecchia….terminando il tutto in un supermercato di Campetto mentre Davide acquistava un enorme bottiglia di chinotto.
Ciò che scrivo è dettato dall’osservazione dolente della nostra epoca….alcuni mi criticano perchè dicono che se tratto il malessere mio e lo ostendo….in qualche modo chiedo di condividerlo con altri. Sinceramente io sento un animale istintivo che non finge nè può più fingere…un tempo intemperante ed ingestibile… non allineato….e resto tale….prendere o lasciare!
CarloAltair
Nuvoletta – Cloudy
C’è una canzone di Simon & Garfunkel intitolata “Cloudy” = Nuvoletta. E dice :
Cloudy
The sky is gray and white and cloudy,
Sometimes I think it’s hanging down on me.
And it’s a hitchhike a hundred miles.
I’m a rag-a-muffin child.
Pointed finger-painted smile.
I left my shadow waiting down the road for me a while.
Cloudy
My thoughts are scattered and they’re cloudy,
They have no borders, no boundaries.
They echo and they swell
From Tolstoy to Tinker Bell.
Down from Berkeley to Carmel.
Got some pictures in my pocket and a lot of time to kill.
Hey sunshine
I haven’t seen you in a long time.
Why don’t you show your face and bend my mind?
These clouds stick to the sky
Like floating questions, why?
And they linger there to die.
They don’t know where they are going, and, my friend, neither do I.
Cloudy,
Cloudy.
CarloAltair
Oltre il tempo
Le tue parole “Impara a vedere sotto la pelle delle cose, non fermarti alla superficie” mi ricordano un’altra cosa che cerco di fare per vedere oltre la superficie.
Proco a guardare una persona e immaginarla ad un’età diversa. A vent’anni, a trenta. Bambina, adulta e vecchia. E a pensarla contemporaneamente a tutte le sue età. Tengo in braccio un bimbo di due anni e lo guardo con lo stesso rispetto che avrei per un anziano di 70 che ha tutto da insegnarmi e mi spiega il significato della vita e delle cose. Perché in realtà lo è già quella persona. E’ solo un caso che io sia nato prima e veda quel vecchio maestro nella sua infanzia, quando sta imparando le cose che poi insegnerà. E’ solo un caso che io veda una donna adulta e non una ragazzina saltellante. Sono capitato in un momento a caso. E in ogni persona c’è contemporaneamente quello che è stata e quello che sarà. Noi ne vediamo casualmente solo un momento. Così come quando osserviamo un oggetto, ne vediamo solo una faccia alla volta, ma se lo giriamo ne vediamo anche altre. E Picasso ci ha insegnato a guardarle tutte contemporaneamente. E Alberto prova a farci vedere al di là della superficie, nella sua profondità, una nuvola, un albero, un volto.
albertoterrile
Carlo ciò che scrivi in oltre il tempo è sacrosanto. Come dice Bob Quadrelli la vita è un loop e occorre sintonizzarsi sulla velocità di querst’anello per comprendere.Io non ho questa capacità, però la sfioro quando opero con la fotografia trascendendo il mio essere….e ho visto in visi adolescenti il loro volto ottuagenario, osservando un sorriso l’ho potuto declinare interiormente per tutte le età mentre chi avevo innanzi poteva solo veder ida parte mia un semplice batter di ciglia….infatti stò scrivendo un testo per un libro e il mio contributo si chiamerà LE IMMAGINI CHE NON SI POSSONO VEDERE…..immagini che conteniamo e che non divulgheremo se non nel dipanarsi del nostro tempo.