Riflessioni fotografiche
Di pelle e di carne
“Il compito dell’artista non era quello di portare l’uomo a indignarsi e commuoversi per dei traslati, ma quello di portarlo a riflettere sulle cose reali. In sostanza non si tratta di far diventare realtà le cose immaginarie, ma di far diventare significative al massimo le cose quali sono, perchè la vita non è quella inventata nelle storie, la vita è un’altra cosa.” Cesare Zavattini
Trovo che la pelle se guardata da vicino mostri un suo “ordito” fatto di pori come di piccoli impercettibili peli. Possono esserci segni “altri” come i solchi delle unghie che hanno”grattato” .
Al di sotto della pelle, quindi della superficie c’è ancora di più, c’è tutto ciò che vive. Alberto Terrile
Collo / Gennaio 2019
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