Riflessioni fotografiche, Varie
Quando la rete (dis)educa
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Quando ero studente amavo la sperimentazione, certe istanze concettuali e tutto quanto veniva etichettato da critici e riviste come ” nuovo”.
Realizzai alcune opere che decisi di sottoporre ai miei professori e restai avvilito nel sentirmi dire :- Alberto, queste esperienze concettuali che proponi, oltre ad aver già mostrato la corda realizzate da nomi noti nel panorama artistico in realtà non ti appartengono. Tu credi che questa sia la tua strada ma io penso che tu ti stia “sbagliando”, capisco la passione ma forse è altra la fotografia che dovresti fare…
Fu un momento indubbiamente doloroso. Credevo di far la cosa giusta e mi veniva detto di cambiare d’abito alle mie idee.
Ci volle del tempo, umiltà e altro tempo ancora. A differenza di oggi dove tutto è pressochè in rete, allora dovevi muoverti tu verso le librerie, le biblioteche, le mostre d’arte.
La FOTOGRAFIA sei tu che vai verso l’altro, che sia umano, animale come paesaggio mentre vedo la rete oltre che come risorsa come gorgo che inghiotte e (dis) educa, il regno del ME LA SUONO, ME LA CANTO, SO’ BRAVO!
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