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Lia della Tabina
Lia Boschetti, detta Lia della Tabina era l’ultima donna del paese che sapesse tessere al telaio. Quando era giovane faceva vari metri di tessuto al giorno. Erano tramati che duravano una vita, asciugamani bianchi come la neve dei nostri monti, tessuti un po’duri, perché il cotone aveva nerbo, perché inamidati, e forse anche perché finivano per trattenere un po’ dell’anima di donne come lei, donne come Lia.
“Nessuno più è capace di tessere in paese mi raccontava, mia figlia non ha voluto raccogliere il testimone e quindi questo sapere è destinato a scomparire assieme a me”.
Ogni anno, a Iola, alla festa del paese che ricorre il giorno dell’assunzione della Madonna, Lia si faceva accompagnare nel piccolo museo della civiltà contadina dove per una buona mezz’ora era solita tessere di fronte ai curiosi, sul suo telaio che aveva gentilmente donato.
Oggi che Lia non c’è più, riascolto con la eco della memoria la sua voce che in dialetto si chiedeva :- Vediamo se sono ancora buona, nessuno più è capace di tessere in paese, mia figlia non ha voluto raccogliere il testimone e quindi questo “sapere” è destinato a scomparire assieme a me.
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