mitografia del quotidiano
L’ABBANDONO
2019
2017
Quando finisci dall’analista scopri che attraverso centinaia di ore di chiacchierate si vanno a cercare le radici dei tuoi problemi, le radici del tuo malessere.
Quando ero piccolo mia madre decise assieme a sua sorella di regalare una vacanza a Fermo a me e ai miei due cuginetti, Marco & Guido.
Doveva essere una vacanza al mare, un modo per farmi fare qualcosa di diverso dai soliti tre mesi sui monti dell’Appennino con la nonna.
Vivemmo quella decisione con un segno diametralmente opposto.
Mio cugino Guido, oggi storico speaker milanese, pioniere delle radio libere e il piccolo Alberto patirono come due agnelli mandati al patibolo il distacco materno mentre Marco, il Marco (i miei cugini sono milanesi) imparava a suonare al corso di chitarra, giocava a pallone, era felice e basta.
Scoprii così uno dei primi dolori. Mia madre mi aveva abbandonato, non mi voleva con lei, mi aveva spedito lontano. Forse Guido, che pur pativa la cosa la visse un po’ meno drammaticamente. Era ovvio che nessuno volesse abbandonarmi.
Niente, per me quello fu’ un trauma che ho poi rivissuto con le ragazze che mi hanno lasciato nel tempo. E’ fisiologico, è naturale, succede a molti.
Nella vita vivremo molti distacchi, spesso sanciti dalla morte dei nostri cari, degli amici, termineranno gli amori, i luoghi cambieranno aspetto, non riconosceremo più qualcuno o qualcosa, la vita è mutamento e trasformazione.
Non riuscire a deglutire neppure un sorso d’acqua, lo sguardo fisso ai gettoni con i quali telefonare a casa in pianto chiedendo di venirmi a prendere, questo ricordo nettamente di quella vacanza a Fermo.
Oggi cosa è cambiato? Nulla salvo una maggior consapevolezza.
Quando accade, perché è naturale che le persone possano stufarsi e non sopportarti più per mille motivi riappare il groppo alla gola. Quando un amico muore, quando finisce il periodo della vacanza, quando qualcosa cambia, ecco quell’imbarazzante dolore .
Non do la colpa a nessuno, sono io che non ho mai accettato quella sensazione.
Il distacco da qualsiasi cosa, persona ,luogo mi fa male.
Fotografo perché ho scoperto di aver vocazione all’immagine.
Fotografo perché con quell’apparecchio tengo tutto e tutti vicini a me….
Leave a reply