mitografia del quotidiano
Topografie d’ Anima
Cammino in un piccolo agglomerato di case a San Martino nel Montesino. Con gli occhi ritrovo crepe e finestre che mi proiettano al di là del mio tempo d’oggi, piccolo e con una maglietta a righe in Piemonte, nel paese Settime d’ Asti dove nacque mio nonno materno, Alessandro Tirone.
Una vite, una bicicletta, l’odore dello sterco delle galline, con l’immaginazione e con un viaggio al di là del mio corpo fisico e quindi del tempo segnato da topografie d’animo guardo la polvere di muri che hanno stinto nel sole.
La memoria è dorata stamane come il sole che tinteggia il mattino.
La memoria è uno dei preziosi doni della vita anche se talvolta si fa tormento e malinconia nelle assenze di quanti ho amato.
Quando la gola si stringe e lo ha fatto più e più volte, quando il fiato non si stira sino al fondo mostro la mia fragilità nel sostenere il ricordo, piango.
Si piange dopo essersi sbucciati le ginocchia nell’aia cadendo da una vecchia bicicletta Olmo.
Si piange perché la neve di maggio ha ucciso la prugna.
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