GAETANO TERRILE / BERTO

Sono cresciuto ascoltando la sua cadenza genovese e le sue storie di pesca in mare contrappuntate dalle vicende rocambolesche a carattere sessuale degne del Decamerone che invece di volta in volta giungevano per bocca di parenti.

Un vero amatore, ricordatelo, non sbandiera ai quattro venti le sue conquiste, lavora nell’ombra.

Scese da una grondaia nudo per sfuggire il marito di una sua amante nel centro di Nervi, con l’amico impresario di pompe funebri si divertivano portando donne nel magazzino e usavano l’imbottitura delle bare per amoreggiare.
Opponeva la vita e il piacere alla morte , amava le donne del popolo, la fruttivendola, la pesciaia, la panettiera.

Un giorno un marito furibondo bussò alla porta di mia nonna Alberta sposata a Giobatta Terrile e disse che “la relazione con sua moglie era stata scoperta e suo marito doveva farla finita , smetterla, farsi da parte pena un disastro.
Mia nonna trasalì, non credeva alle sue orecchie perchè mio nonno Giovanni Battista, operaio delle ferrovie sul distaccamento di Ronco era noto per essere un lavoratore indefesso tutto casa e famiglia e mai aveva dato segni di interesse alcuno salvo per sua moglie. Marito e padre esemplare, piccolo, nervoso e grande fumatore di trinciato.

Mia nonna arretrò sull’uscio e col viso che mostrava tristezza e sgomento prese una foto di mio nonno in una piccola cornice balbettando :-

…IL MIO GIOVANNIBATTISTA…NON CI POSSO CREDERE…

Era tutto vero, intendo l’impossibilità che mio nonno tradisse…infatti il marito esclamò… MA QUESTO NON E’ LUI!!!

Lo zio Berto, preda di appetiti sessuali insaziabili, aveva detto all’ennesima amante di chiamarsi col nome di suo fratello per evitarsi fastidi.