Varie
DISCEDERE DAL SENTIERO
Scendo il sentiero. Faccio mio il lato dove si sviluppa il muschio. Gli stivali di pelle come racchette da tennis servono oltre la rete dei pensieri residue gocce di pioggia che per gravità abbandonano le ultime conifere tintinnando Dalla siepe s’alza al cielo uno stormo di uccelli che non vuole migrare.
Paglia e sterco ricoprono la superficie del terreno di là dal porcile oltre la staccionata distesa al suolo in resa ai vandali che visitano i poderi a caccia di gasolio agricolo .
Nel silo l’ agronomo scuote il capo lasciando che le lacrime discendano le rughe sino a irrigare labbra screpolate dal troppo tempo trascorso nel silenzio. Gli occhi consumati dal sole svettano ora su un volto senza espressione dove la pelle s’adagia come sudario su ossa e cartilagini antiche.
Il secolo appena terminato ha lasciato in eredità stili di vita che non vogliono mutare. Un nuovo medioevo riveste di nero quel firmamento che rischiarava il cammino di operai e pastori mentre rientravano alle case.
La falda acquifera è stata avvelenata per cancellare un paese ed un modo di pensare. Coloro che si sono salvati hanno bevuto e si sono lavati col vino.
Paglia e sterco ricoprono la superficie del terreno di là dal porcile oltre la staccionata distesa al suolo in resa ai vandali che visitano i poderi a caccia di gasolio agricolo .
Nel silo l’ agronomo scuote il capo lasciando che le lacrime discendano le rughe sino a irrigare labbra screpolate dal troppo tempo trascorso nel silenzio. Gli occhi consumati dal sole svettano ora su un volto senza espressione dove la pelle s’adagia come sudario su ossa e cartilagini antiche.
Il secolo appena terminato ha lasciato in eredità stili di vita che non vogliono mutare. Un nuovo medioevo riveste di nero quel firmamento che rischiarava il cammino di operai e pastori mentre rientravano alle case.
La falda acquifera è stata avvelenata per cancellare un paese ed un modo di pensare. Coloro che si sono salvati hanno bevuto e si sono lavati col vino.
One Comment
utente anonimo
bentornato dal pesatoio :-)
Quelle mani sono come quelle di mia nonna, abbronzate da un sole che oramai non le abandona più.
De Andrè dice che “c’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo”